Controcopertina

Richiesta di archiviazione per l’individuo che ha incendiato Aron, il cane: ritenuto ‘incapace di intendere e di volere’



La tragica vicenda che ha visto Aron, un pitbull, perire in un atto di crudeltà inaudita a Palermo, ha sollevato un’ondata di indignazione nella comunità. L’episodio, avvenuto il 10 gennaio in piazza Croci, ha visto il povero animale legato a un palo e successivamente avvolto dalle fiamme, morendo dopo giorni di sofferenze a causa delle gravi ustioni. Il 46enne responsabile di questo gesto, inizialmente accusato di maltrattamento di animali, è stato giudicato incapace di intendere e di volere a causa dei suoi gravi disturbi psichici, come stabilito da una perizia commissionata dalla Procura di Palermo.



Questa constatazione ha portato i pm a richiedere l’archiviazione del caso, visto che il codice penale esclude la possibilità di imputare un individuo privo delle facoltà mentali necessarie per comprendere e desiderare le proprie azioni. Di conseguenza, all’uomo potrebbe essere applicata esclusivamente una misura di sicurezza, con il suo attuale ricovero in una struttura psichiatrica.

La reazione della città è stata immediata e sentita, con manifestazioni e petizioni organizzate da cittadini, associazioni animaliste e dal Comune, tutti uniti nel ricordo di Aron e nell’espressione del loro sdegno. Tuttavia, il procuratore aggiunto Ennio Petrigni, a capo del neonato pool dedicato ai crimini contro gli animali istituito dal procuratore capo Maurizio De Lucia, ha confermato che un processo penale non può aver luogo a causa dello stato mentale dell’indagato.

Nonostante l’opportunità data alle parti offese, che ammontano a circa una ventina, di opporsi alla decisione di archiviazione, la barriera rappresentata dalla condizione psichica dell’indagato rende estremamente complesso procedere legalmente contro di lui. La comunità di Palermo resta così a fare i conti con il dolore e la rabbia per un atto di violenza così spietato, confrontandosi con le complesse questioni legate alla responsabilità penale e alla salute mentale.



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