Rapina alla Mondialpol di Sassari, confusione in strada per la fuga e le macchine in fiamme: il piano preparato per anni



Circa 20 persone armate hanno fatto irruzione nella sede di Mondialpol a Caniga, Sassari, intorno alle 20 del 27 giugno, portando via milioni di euro in meno di mezz’ora. Un piano meticoloso e forse preparato per anni ha lasciato i residenti in stato di shock.



I dettagli del colpo: come i ladri sono entrati nel caveau

Simile a quanto avvenuto nel febbraio 2016, la banda ha fatto irruzione nel caveau, utilizzando Kalashnikov per farsi strada e sparando anche contro un’auto dei carabinieri accorsa sul posto. Mentre una parte del gruppo si occupava di penetrare nella stanza blindata, l’altra bloccava le principali vie di accesso.

Per accedere alla stanza blindata, i malviventi hanno utilizzato un escavatore trasportato sul posto con un autoarticolato. Il braccio meccanico ha superato il muro di cinta, permettendo ai ladri di estrarre il denaro, incluso quello destinato al pagamento delle pensioni.

L’abbigliamento e la fuga dei rapinatori

I rapinatori, vestiti con tute nere, passamontagna e giubbotti antiproiettile, hanno sparato in aria per spaventare le guardie giurate e sono fuggiti con il bottino a bordo di un furgone Fiat Ducato bianco. La paura si è diffusa rapidamente tra i residenti e le persone che si trovavano nella zona industriale di Predda Niedda per fare acquisti o tornare a casa dal lavoro. L’operazione di polizia ha bloccato quasi tutti gli accessi alla città, creando caos per diverse ore.

Il piano di fuga e l’intervento delle forze dell’ordine

Per facilitare la fuga, i banditi hanno disseminato le strade di chiodi e incendiato alcune auto per creare scompiglio e ostacolare gli agenti. Hanno imboccato una strada contromano e, trovandosi di fronte alle forze dell’ordine, non hanno esitato a sparare ad altezza d’uomo. Fortunatamente, nessun militare è rimasto ferito. I rapinatori sono riusciti a immettersi sulla statale 131 in direzione Cagliari, facendo perdere le loro tracce.

Carabinieri e polizia hanno avviato immediatamente le indagini, mentre un elicottero dell’Arma ha sorvolato a bassa quota le vie d’uscita della città. La caccia all’uomo è continuata per tutta la notte con centinaia di agenti impegnati nelle ricerche.

La reazione dei sindacati dei carabinieri

I sindacati dei carabinieri hanno espresso preoccupazione per l’assalto. “La rapina a Sassari ha dimostrato come i mezzi di protezione delle vetture delle forze dell’ordine possano evitare un funerale – ha dichiarato Davide Satta, segretario generale nazionale aggiunto dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (Usic) -. Le stazioni che talvolta coprono i turni del reparto Radiomobile non hanno gli strumenti di protezione idonei alla loro tutela”.

Antonio Serpi, segretario generale del Sim Carabinieri, ha manifestato “profonda preoccupazione per la determinazione e la violenza dimostrata dai malviventi”.

“Purtroppo assistiamo a una vasta sproporzione tra l’aumento della criminalità e i mezzi in dotazione, e questo il Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc) lo denuncia da tempo” ha sottolineato il segretario nazionale dell’Nsc. “Poco personale, età media piuttosto alta e parco auto non adeguato – ha continuato -. Alla luce di questi numerosi episodi, chiediamo che anche le stazioni siano dotate di un parco auto provvisto di blindatura e che possa resistere agli urti, anche da colpi di arma da fuoco”.

L’assalto alla Mondialpol rappresenta un grave monito sulle carenze nella sicurezza e nell’equipaggiamento delle forze dell’ordine, evidenziando la necessità di interventi urgenti per garantire una protezione adeguata contro minacce sempre più audaci e violente.



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