Nuove rivelazioni emergono dalla causa di violenza sessuale di 20 milioni di dollari che una donna ha intentato nel 2022 contro Chris Brown. L’identità della denunciante, nota con il nome fittizio di Jane Doe, è stata mantenuta riservata. La donna accusa il cantante di averla drogata e violentata. La questione riemerge ora, grazie al documentario Chris Brown: A History of Violence, andato in onda su Investigation Discovery, che riafferma i dettagli della denuncia presentata oltre due anni fa.
Un incontro a una festa su yacht
Secondo le dichiarazioni rese dalla donna, Chris Brown e lei si sarebbero conosciuti nel 2020 durante una festa su uno yacht ancorato davanti alla villa di Sean Combs. Durante la serata, Brown le avrebbe preparato un drink che, secondo la vittima, l’avrebbe intontita. A quel punto, il cantante l’avrebbe condotta in una camera da letto e avrebbe commesso l’aggressione. “Non riuscivo a muovermi e ho detto ‘No’, ma lui continuava a baciarmi per impedirmi di parlare… Ero disgustata”, ha raccontato la donna, piangendo nel documentario. Dopo la denuncia, Brown ha sempre negato le accuse. Nel marzo 2022, i legali della donna hanno interrotto la loro collaborazione per divergenze, e l’agosto dello stesso anno la causa è stata respinta per “mancanza di rappresentanza”. Tuttavia, la situazione è cambiata quando la donna ha deciso di riassumere l’avvocato Ariel Mitchell, che ha affermato: “Credo fermamente che la mia cliente sia stata aggredita“, anche se non è chiaro se presenteranno nuovamente la causa.
Sean Combs e Chris Brown (Getty Images)
Dettagli sull’episodio avvenuto nello yacht di Sean Combs
I fatti risalgono al 2020 e sarebbero avvenuti durante una festa su uno yacht ormeggiato di fronte alla villa di Sean Combs a Miami. A seguito delle recenti accuse gravi contro Brown, il nome di Combs ha assunto una rilevanza significativa all’interno della storia. Tuttavia, è importante sottolineare che la donna non accusa Combs di aver partecipato alla violenza. Ricorda di averlo visto sullo yacht, descrivendolo come “davvero simpatico”. L’avvocato della vittima, Ariel Mitchell, ha affermato che lo yacht era ancorato dietro la casa di Combs a Star Island, ma non è stato possibile determinare se egli fosse il proprietario o avesse noleggiato l’imbarcazione. Pertanto, le accuse non sembrano coinvolgere Diddy in alcun illecito.
Rifiuto del giudice all’ordine di bavaglio
Nonostante il nome di Diddy non sia direttamente coinvolto nella causa, è comunque al centro dell’attenzione pubblica a causa delle recenti accuse di violenza, stupro, favoreggiamento alla prostituzione e traffico sessuale. I legali di Combs hanno richiesto un’ordinanza di silenzio per prevenire la divulgazione di informazioni sul caso da parte di funzionari governativi ai media, in seguito all’apparizione di filmati di sicurezza che mostrano l’aggressione alla ex fidanzata Cassie Ventura. Tuttavia, il giudice ha respinto la richiesta di bavaglio, evidenziando che gli agenti federali e il team legale di Combs devono rispettare le leggi che vietano la divulgazione di informazioni riservate che potrebbero compromettere il corretto svolgimento del processo.
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