Il condono delle multe ai no vax previsto nel Decreto Milleproroghe ha suscitato ampio dibattito, scatenando reazioni forti sia nel mondo politico che in quello medico. Durante la trasmissione “L’aria che tira” su La7, il conduttore David Parenzo ha fatto un paragone controverso, accendendo ulteriormente la discussione.
In apertura di puntata, David Parenzo ha affrontato una delle modifiche più discusse apportate dal governo nel Decreto Milleproroghe: l’annullamento delle multe inflitte ai cittadini che avevano rifiutato di vaccinarsi durante la pandemia di Covid-19. Il conduttore ha introdotto il tema con un commento che non è passato inosservato:
“So già che qualcuno si arrabbierà per questo paragone che sto per fare, però vi voglio ricordare il 22 giugno del 1946, quando Palmiro Togliatti allora ministro della Giustizia fece la famosa amnistia per i fascisti”.
La riflessione di Parenzo è proseguita con il riferimento al leader comunista dell’epoca, spiegando come Togliatti avesse deciso per l’amnistia nell’ottica di una pacificazione nazionale necessaria all’Italia, allora reduce dalla Seconda guerra mondiale e da una guerra civile. Il paragone tra quel gesto storico e il condono attuale nei confronti dei no vax è stato definito dallo stesso conduttore un’“amnistia” comparabile a quella concessa ai fascisti.
Queste dichiarazioni hanno generato una forte reazione, con opinioni contrastanti che si sono moltiplicate nelle ore successive, alimentando il dibattito pubblico.
La reazione degli esperti del settore medico
Oltre alle polemiche politiche, anche il mondo scientifico ha espresso critiche nei confronti della decisione del governo. Tra i medici che si sono schierati contro il condono, spiccano le voci di Matteo Bassetti e Roberto Burioni, che non hanno risparmiato dure critiche.
Matteo Bassetti, infettivologo e direttore della Clinica di Malattie Infettive all’Ospedale San Martino di Genova, ha dichiarato all’Adnkronos:
“L’Italia è il Paese dei condoni, delle regole – giuste o sbagliate che siano – non seguite e degli evasori legalizzati dallo Stato”.
Parole che sottolineano un malessere diffuso tra i professionisti della sanità, che vedono in questa scelta una delegittimazione delle norme adottate durante l’emergenza pandemica.
Sulla stessa linea si è espresso Roberto Burioni, noto virologo e docente universitario, che sui suoi canali social ha definito la misura una scelta di “politica della peggiore qualità”. Burioni ha ribadito come decisioni di questo tipo possano minare la fiducia nelle istituzioni e compromettere l’efficacia delle campagne di salute pubblica.
Le motivazioni del governo
La scelta di includere il condono ai no vax nel Decreto Milleproroghe è stata giustificata dall’esecutivo come un tentativo di chiudere una pagina controversa, riducendo le tensioni accumulate durante il periodo pandemico. Tuttavia, per molti, la misura rappresenta un messaggio sbagliato, che premia chi non ha rispettato le regole e penalizza chi, invece, si è adeguato alle disposizioni sanitarie.
La vicenda ha riportato in primo piano le profonde divisioni sociali e politiche legate alla gestione della pandemia. Se da un lato c’è chi vede nella scelta del governo un gesto di riconciliazione, dall’altro molti la considerano una concessione inaccettabile, soprattutto alla luce dei sacrifici fatti da medici, infermieri e cittadini durante i momenti più critici dell’emergenza sanitaria.
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