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Pakistan: padre massacra la figlia di 22 anni, amputandole le gambe, per aver chiesto il divorzio



Una giovane donna aggredita brutalmente dalla sua famiglia a causa della sua scelta di liberarsi da un matrimonio imposto, nel contesto di una società che spesso penalizza la libertà femminile.



Attacco brutale per una richiesta di libertà

In un episodio di violenza estremamente grave avvenuto in Pakistan, una ragazza di soli 22 anni, Sobia Batool Shah, ha subito un’aggressione feroce da parte di suo padre e di altri membri della famiglia. Questo attacco si è verificato poiché la giovane stava considerando di richiedere il divorzio dal marito, una decisione che nella loro cultura è vista come un grave affronto al “onore” della famiglia. L’aggressione si è consumata nella notte, quando il padre, accompagnato da sei uomini della famiglia, ha fatto irruzione a casa di Sobia.

La ragazza è stata colpita con un’ascia mentre dormiva e ha riportato ferite così gravi da richiedere l’amputazione parziale delle gambe. I medici, per cercare di salvare gli arti inferiori quasi completamente distrutti, hanno dovuto effettuare un’operazione inserendo delle aste di ferro nelle sue gambe. Sobia, ricoverata presso la Peoples University of Medical and Health Sciences for Women a Nawabshah, ha raccontato l’orribile esperienza vissuta, descrivendo il suo dolore e la disperazione nel cercare di convincere il padre a fermarsi.

“Ho implorato di smettere – ha raccontato Sobia – ma sembrava in preda a una furia incontrollata. Ho anche affermato che avrei rinunciato al divorzio per fare in modo che smettessero di colpirmi, ma non è servito a nulla”. Questa aggressione, condotta da persone che avrebbero dovuto proteggerla, ha sottolineato la terribile realtà di molte donne in Pakistan, dove la violenza di genere è un problema diffuso e sistematico.

Una cultura che penalizza le donne

Il dottor Summaiya Syed Tariq, alto funzionario di polizia a Karachi, ha dichiarato che questo tipo di violenza è legato a una profonda cultura di controllo e di potere sulla donna, percepita frequentemente come un oggetto piuttosto che come un individuo con diritti e desideri. “La situazione è allarmante. Negli ultimi 26 anni, ho assistito a centinaia di donne abusate fisicamente e psicologicamente, sia da mariti che da familiari. Spesso, i rapporti di abusi non vengono denunciati per paura e stigma sociale.”

La polizia riceve segnalazioni quotidiane di circa sei casi di violenza sessuale e quindici richieste per aiuto relative a violenza domestica. Le statistiche rivelano che nel caso di abusi sessuali su minori, per ogni tre denunce presentate ce ne sono altre sette che non vengono segnalate. Questi dati evidenziano una disparità allarmante nella protezione delle donne e dei bambini in Pakistan.

Situazione allarmante della violenza di genere

Nonostante i notevoli progressi che alcuni altri paesi stanno facendo riguardo ai diritti delle donne, il Pakistan continua a occupare posizioni basse nei rapporti internazionali riguardanti l’uguaglianza di genere. Secondo il rapporto Global Gender Gap 2023, il Pakistan si colloca al secondo posto come il paese più pericoloso per le donne, subito dopo il Sudan, e occupa il 164° posto su 193 paesi nell’indice di disuguaglianza di genere delle Nazioni Unite per il periodo 2023-24.

Il padre della giovane ha confessato l’aggressione, giustificando il suo gesto con l’affermazione che la figlia fosse stata la causa di un “disonore” per la famiglia. Questa tragedia non è solo la storia di una giovane donna che ha subito un attacco brutale, ma rappresenta anche una grave chiamata all’azione contro la persistente violenza di genere e la necessità di un cambiamento culturale profondo nella società pakistana. La comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani devono impegnarsi a lottare contro queste atrocità, garantendo a tutte le donne il diritto di vivere senza paura.



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