Un tragico epilogo di una vita apparentemente serena: la strage avvenuta a Paderno Dugnano ha scosso profondamente una comunità che sembrava ignara di un mare di dolore.
Non era il cucciolo di casa, ma riceveva amore e attenzioni degne di una celebrità, immortalato nei momenti quotidiani dai genitori, attivi sui social. Questo giovane, tornato da una vacanza a Malta, era parte di una famiglia felice che si presentava come un classico esempio di vita da “Mulino Bianco”. Tuttavia, nel nucleo familiare del 17enne che ha decimato la sua famiglia non sembrava esserci alcuna ombra, né segni di disagio che potessero far presagire l’esplosione di violenza avvenuta dopo una cena conviviale per festeggiare il compleanno del padre, Fabio, di 51 anni. La cena, apparentemente normale, ha segnato l’inizio di un tragico evento that si è concluso con l’omicidio del padre, della madre Daniela, di 49 anni, e del fratello più piccolo, Lorenzo, di soli 12 anni.
Paderno Dugnano, stermina la famiglia a 17 anni: «Mi sentivo un corpo estraneo, ci pensavo da un po’».
L’interrogativo che tutti si pongono è “perché?”. Si tratta di una violenza incomprensibile, inaspettata. «Una famiglia normale, tranquilla, non seguita dai servizi sociali», ha commentato sbalordita Anna Varisco, sindaca di Paderno Dugnano. «Anche gli insegnanti dei ragazzi hanno dichiarato che erano tranquilli. Il fratello del padre era ben visto e noto in paese per il suo attivo impegno parrocchiale». La famiglia era conosciuta nella comunità milanese per il loro lavoro storico nell’edilizia.
Nella villetta, accanto ai genitori di Fabio e al fratello, la vita si snodava tra fiori sui davanzali e mattoni beige. Ma il giorno della tragedia, nessuno ha udito nulla. Ora gli abitanti sono sconvolti, tanto che è stata proclamata una giornata di lutto cittadino in occasione dei funerali. Le immagini restano, simbolo di una vita spezzata: vacanze in barca, passeggiate in montagna e felici momenti in Sicilia. Su social si possono vedere le fotografie delle partite di volley del figlio assassino, postate con orgoglio come fanno tanti genitori, mostrando l’affetto per i propri bambini. I due fratelli, ritratti vicino e sorridenti, sono cresciuti insieme malgrado una differenza d’età di cinque anni. «Quando pensate di sapere qualcosa, guardatela da un’altra prospettiva», scrisse qualche giorno prima Fabio Chiarioni su Facebook, citando Robin Williams in una celebre scena del film “L’attimo fuggente”.
IL MATRIMONIO
La coppia era sposata da tempo. Dodici anni fa era nato Lorenzo, il fratello più piccolo. Fabio appariva più impegnato su questioni politiche e ambientali, mentre con frequenza postava sulle reti sociali, rivelando la sua dedizione alla famiglia. Solo ad aprile, in occasione della festa dei figli, scrisse un testo straziante: «Un giorno capirai che la dispensa è piena di ricordi e che i piatti avanzano a tavola; che tutto è in ordine… senza zaini sul pavimento, senza matite disordinate…».
Di orfano, oggi ne è rimasto uno. Colui che ha confessato di aver sterminato la sua famiglia, risparmiando solo sé stesso. Daniela, la madre, gestiva un negozio di intimo e si mostrava attiva online, condividendo momenti di vita quotidiana che ritraggono un’esistenza serena e senza intoppi. I post raccontavano la vita di una famiglia felice, dai viaggi ai tuffi nel Salento, nelle acque cristalline dove incitava quel ragazzino che anni dopo l’avrebbe uccisa in un momento di follia, nella stanza del fratellino, dopo una serata di festeggiamenti. Oggi, chi guarda quelle immagini, da spettatore esterno, si sente in diritto di fare commenti superficiali, ignorando la complessità emotiva che si nasconde dietro di esse, così come l’incomprensibile conflitto che il giovane potrebbe aver nutrito verso il fratello minore. Tuttavia, non sembra veritiero: entrambi i fratelli sembravano aver ricevuto un’educazione improntata su amore e cura, ma evidentemente, l’adolescenza ha alterato gli equilibri familiari in modi inimmaginabili, senza però rendere comprensibile l’orrore che ha avuto luogo.
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