Emanuela B.Nina, una meticcia di 4 anni, era molto più di un semplice cane randagio. Era la gioia di alcuni volontari, accudita con amore e dedizione. Tuttavia, la sua vita è stata spezzata in modo brutale e senza motivo apparente. Investita, trascinata sull’asfalto e uccisa deliberatamente da un’auto, questo è il tragico destino che ha subito.
Un atto di violenza ingiustificabile
Il barbaro episodio, avvenuto nel comune siciliano di Alcamo, ha suscitato indignazione e rabbia in tutto il paese. La Lega nazionale difesa del cane ha denunciato l’atto, mentre i social network sono stati invasi da un video che documenta l’atroce fine di Nina. La vettura investitrice, apparentemente una Toyota Yaris, era guidata da un pensionato settantenne.
Richieste di giustizia e condanna unanime
Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection, ha dichiarato la determinazione nell’assicurare che giustizia venga fatta per Nina. “Chiedo al sindaco di Alcamo di fare lo stesso, per dare un segnale di tolleranza zero verso la violenza”, ha aggiunto.
Le immagini dell’investimento confermano la natura volontaria dell’atto, evidenziando la mancanza di frenata e l’assenza di soccorso successivo. La senatrice Dolores Bevilacqua del Movimento 5 Stelle ha condannato fermamente l’atto, esortando le forze dell’ordine a identificare rapidamente il responsabile.
Un appello per una maggiore protezione degli animali
Il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, ha assicurato che il responsabile è stato individuato grazie alle immagini della videosorveglianza. Si tratta di un settantenne residente nella zona, rischiando fino a due anni di reclusione.
Questo tragico episodio ha scatenato un dibattito più ampio sulla necessità di proteggere gli animali e punire severamente chi commette atti di violenza contro di loro. La tutela degli animali deve diventare una priorità, con misure più incisive e una cultura generale che promuova il rispetto per tutte le forme di vita.
simone
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