Nella nottata tra il 22 e il 23 agosto, l’Ospedale del Mare è stato teatro di un’ennesima aggressione contro il proprio personale. Secondo quanto dichiarato dalla Cisl Fp di Napoli, una donna, frustrata per i lunghi tempi di attesa, ha aggredito un’infermiera afferrandola per il collo e scaraventandola a terra. La vittima è stata immediatamente soccorsa dai colleghi presenti. La reazione tempestiva ha permesso di contenere la situazione, ma rimane alta la preoccupazione per gli episodi di violenza che coinvolgono quotidianamente gli operatori del settore sanitario.
In una nota stampa, la Cisl Fp ha sottolineato come gli ospedali napoletani, incluse le strutture provinciali e regionali, siano diventati veri e propri teatri di battaglia in cui il personale si trova costantemente a rischio. “La sicurezza dei lavoratori deve diventare una priorità assoluta, specialmente in un momento di crisi come quello attuale che stiamo vivendo nella sanità italiana”, si legge nella missiva. L’associazione ha poi sollecitato interventi concreti per contrastare la violenza, evidenziando la necessità di un impegno collettivo da parte di chi ha il potere di garantire l’incolumità degli operatori.
La Cisl Fp ha espresso un chiaro no a qualsiasi forma di violenza negli ospedali, esortando tutti i lettori a prestare attenzione a questa problematica sempre più urgente. “Basta violenza”, è il monito lanciato da chi ogni giorno lavora per la salute dei cittadini sotto costante stress e preoccupazione.
Ospedale del Mare: una “routine di aggressività”
A rincarare la dose, l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” ha riportato i numeri preoccupanti degli episodi di aggressione. Con un conteggio totale di 32 aggressioni già registrate nel 2024, l’Ospedale del Mare risulta essere il nosocomio più colpito all’interno della Asl Napoli 1, con un totale complessivo di 48 aggressioni tra Napoli 1 e Napoli 2. Questo secondo le fonti ufficiali disponibili.
L’episodio di stanotte è solo l’ultimo in una serie di aggressioni che il personale sanitario è costretto ad affrontare ogni giorno. Le forze dell’ordine sono giunte sul posto grazie alla segnalazione dei colleghi infermieri, evidenziando l’importanza della collaborazione tra professionisti per garantire un ambiente di lavoro più sicuro. La situazione appare sempre più insostenibile, richiedendo interventi mirati per proteggere coloro che, con grande dedizione, si prendono cura della salute della popolazione.
In questo contesto, è fondamentale che chi riveste ruoli decisionali in ambito sanitario e giuridico prenda coscienza di quanto stia accadendo e intervenga in modo risoluto per mettere fine a questa spirale di violenza. La richiesta di maggiore attenzione e protezione per chi lavora in prima linea nel settore della salute è diventata non solo una necessità, ma un imperativo etico.
Nei prossimi giorni si attendono dichiarazioni e iniziative da parte delle istituzioni locali per affrontare un problema che non può continuare a essere ignorato. La salute e la sicurezza delle operatrici e degli operatori sanitari devono essere al primo posto, affinché possano svolgere il loro lavoro con dignità e senza la paura di subire aggressioni.
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