Nella provincia di Lodi, una terribile tragedia ha colpito la famiglia di Khadija Lulù, una bimba di soli nove mesi, morta poco dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso. Questo evento ha scosso profondamente i suoi genitori, che ora chiedono giustizia per la perdita della loro amata figlia.
Catella De Martino, 30 anni, e Abdelmajid Masrour, 50 anni, non riescono a trovare pace dopo la perdita della loro piccola Khadija. Il fatto si è verificato venerdì mattina a San Fiorano, nella provincia di Lodi. La neonata, l’ultima di cinque fratelli, era stata portata al pronto soccorso “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza dopo che la febbre alta e problemi respiratori avevano preoccupato i genitori.
I genitori avevano cercato aiuto medico poco dopo mezzanotte, quando la febbre della neonata non accennava a diminuire. Nonostante i segnali preoccupanti, i medici sembravano non dare grande importanza alla situazione. Dopo solo tre ore di attesa, durante le quali Khadija continuava a peggiorare, il medico ha esaminato la neonata, rassicurando la madre che si trattava solo di una febbre lieve da trattare con la Tachipirina.
Il rientro a casa ha portato momenti di apparente miglioramento per Khadija, che si era addirittura addormentata nel passeggino. Tuttavia, intorno a mezzogiorno, il padre si è reso conto che la bambina non respirava più. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, purtroppo per la piccola non c’è stato nulla da fare.
Il procuratore della Repubblica ha richiesto un’autopsia sulla salma di Khadija per comprendere le cause del decesso e individuare eventuali responsabilità. Il corpo della bambina è stato trasferito presso l’Istituto di Medicina Legale di Pavia per svolgere gli accertamenti necessari.
Questa tragica vicenda pone in evidenza l’importanza di una corretta valutazione medica e di una comunicazione chiara e accurata con i genitori. La richiesta di giustizia da parte dei genitori di Khadija riflette il desiderio di evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.
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