Controcopertina

Muore a 58 anni l’attore palermitano Maurizio Bologna: l’infarto è sopraggiunto mentre si trovava presso la sede dell’Inps



Oggi si piange la scomparsa di Maurizio Bologna, un importante nome nel panorama del cinema e della televisione italiana. L’attore, regista e autore palermitano ha subito un infarto fatale mentre si trovava nella sede dell’INPS, dove svolgeva attività lavorativa. Bologna, classe 1966, durante la sua carriera ha preso parte a numerosissimi film di produzione locale e ha recentemente recitato nella serie di grande successo “Makari”. Il suo repertorio include opere celebri come “La mafia uccide solo d’estate”, “Tuttoapposto” e “In guerra per amore”. Proprio il 24 settembre era previsto il debutto del film “La bocca dell’anima”, nel quale aveva un ruolo rilevante.



Anche il mondo di Hollywood ha subito una grande perdita, con la morte di Chad McQueen, noto per il film “Karate Kid” e figlio dell’icona Steve McQueen. Aveva 63 anni ed era rimasto segnato da una brutta caduta.

Maurizio Bologna ha iniziato il suo percorso artistico nel 1975, esibendosi in vari teatri di Palermo e conquistando il pubblico sui palcoscenici del Teatro Stabile Biondo e del Teatro Bellini. La sua carriera è stata segnata da significative collaborazioni, lavorando con nomi del calibro di Accursio Di Leo, Franco Scaldati, Aurelio Grimaldi, e Roberto Andò. Il suo debutto televisivo è avvenuto nel 2005 con un docufilm sulla vita di Caravaggio, trasmesso dalla Rai. Nel 2017 ha interpretato Vito Ciancimino in “La mafia uccide solo d’estate”, lavoro che lo ha riportato a collaborare con Pif nella pellicola “In Guerra per Amore”. È apparso anche nella celebre serie “Il Commissario Montalbano”, diretta da Alberto Sironi, affiancato da Luca Zingaretti. Recentemente era presente nella fiction “Incastrati”, prodotta da Netflix, un grande successo firmato Ficarra e Picone. Nel 2019 ha partecipato al film “Tutt’apposto”, diretto da Roberto Lipari. Tra i suoi impegni più recenti figura il film “Spaccaossa” accanto a Vincenzo Pirrotta, consolidando la sua reputazione nel panorama cinematografico italiano. La sua inesperienza e il talento innato lo hanno reso una figura indimenticabile, lasciando un grande vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto.



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