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Mouhiidine vittima di una decisione controversa alle Olimpiadi: l’avversario non festeggia ma si astiene da ogni celebrato gesto



La controversa uscita di Aziz Abbes Mouhiidine agli ottavi di finale nel torneo olimpico di pugilato ha sollevato un’ondata di indignazione, mettendo in discussione l’integrità della competizione.



Il pugile campano, Aziz Abbes Mouhiidine , ha vissuto un momento drammatico durante il torneo olimpico di pugilato nella categoria 92 kg maschile, non riuscendo a proseguire il suo cammino. Le modalità della sua sconfitta, avvenuta per split decision contro l’uzbeko Lazizbek Mullojonov (4-1), hanno scatenato una vera e propria controvversia . Tanto che lo stesso vincitore ha manifestato sorpresa e disagio per il verdetto, rifiutando di esultare.

La situazione ha fatto esplodere le polemiche a Parigi, con diversi osservatori e appassionati che si sono espressi a favore di Mouhiidine, ritenendo che la sua prestazione sia stata dominante . Subito dopo la vittoria, Mullojonov ha compiuto un gesto eloquente, facendo un chiaro gesto di diniego, come a indicare che non si sentiva meritevole del trionfo. Questo atteggiamento ha ulteriormente messo in evidenza l’assurdità di una decisione che è stata considerata iniqua da molti.

La Federazione Pugilato Italiano (FPI) ha reagito in modo veemente, con il presidente Michele d’Ambrosi che ha espresso la sua furia in una nota ufficiale, definendo il verdetto un vero e proprio furto . D’Ambrosi ha criticato apertamente il Comitato Olimpico Internazionale, sottolineando come le attese riforme siano rimaste inattuate e reclamando il diritto degli atleti a competere in un ambiente equo.

“Vergognatevi. Ancora una volta l’Italia è stata derubata. Pensavamo che il Cio proteggesse i pugili e impedisse gli scandali del passato. Niente è cambiato,” ha dichiarato d’Ambrosi, rivelando la sua delusione non solo per come è andata la gara , ma anche per la direzione che sta prendendo il pugilato italiano. Lamentando uno scenario che sembra stagnare, ha aggiunto che questi eventi fanno meditare sulla possibilità della sua ricandidatura all’interno del sistema federale.

D’Ambrosi ha espresso la sua preoccupazione per il futuro dei pugili italiani ancora in gara, augurandosi che non debbano affrontare la stessa ingiustizia di Mouhiidine. “Spero sinceramente che gli atleti italiani riescano a competere senza subire simili affronti, e sono solidale con tutto il movimento pugilistico nazionale,” ha concluso.

In questo contesto turbolento, l’uscita di Mouhiidine dai giochi olimpici ha rappresentato non solo una battuta d’arresto personale, ma un triste riflesso delle problematiche che attanagliano il pugilato a livello internazionale. La speranza è che coincidono un cambiamento e che vengano rispettate le aspirazioni degli atleti, affinché il pugilato non subisca ulteriori ingiustizie .



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