Milo infante e il suo amore per Sara Venturi: “Qual marito sono? Preparo i pasti, faccio la spesa e il sabato pulisco la casa a fondo”



Il noto giornalista Milo Infante ha recentemente rivelato dettagli intimi della sua vita privata, parlando del suo matrimonio con Sara Venturi, conosciuta nel 1998 durante un concorso di bellezza. Ecco come si è evoluta la loro storia d’amore e come Infante gestisce la sua vita coniugale.



Milo Infante e Sara Venturi sono sposati dal 2006, ma il loro amore è sbocciato qualche anno prima. Si conobbero nel 1998 durante il concorso di bellezza Miss Padania, dove Sara partecipava come concorrente e Milo era nella giuria. Infante ha raccontato al Corriere della Sera come è capitato di essere nella giuria di Miss Padania: «Per caso. Avevo accompagnato il direttore Daniele Vimercati, di cui ero vice a Telelombardia. Comunque, con Sara ci siamo ritrovati e frequentati solo anni dopo».

Milo Infante ha condiviso dettagli su come mantiene vivo il suo matrimonio: «Cerco di essere un marito che, come ha detto don Mazzi quando ci ha sposati, rinnova il matrimonio ogni giorno». Infante ha spiegato che parte del suo impegno quotidiano include cucinare, fare la spesa e pulire la casa durante il fine settimana, non senza un po’ di frustrazione: «Mi arrabbio perché non la trovo mai pulita come vorrei». Alla domanda su come sua moglie sopporta queste abitudini, ha risposto: «Sara è la roccia su cui si infrange l’onda: sa che mi arrabbio per dieci secondi e all’undicesimo me ne sono dimenticato».

Infante ha riflettuto anche sul suo passato e su come i suoi comportamenti giovanili abbiano influito sui suoi genitori: «Ho dato dispiaceri ai miei genitori. Quando stavamo in affitto in 60 metri quadrati, doveva venire un compagno di liceo e dissi: mi vergogno di questa casa. Lo sguardo di mia madre me lo porto dentro». Ha raccontato di come i suoi genitori abbiano fatto grandi sacrifici per migliorare le condizioni di vita della famiglia, facendo un mutuo per una casa più grande, ma purtroppo non sono riusciti a vedere i frutti del loro impegno prima di mancare. «Non sono stato un bravo ragazzo, ma penso di essere una persona onesta».

Una Vita Costruita sull’Onestà

Milo Infante conclude la sua intervista esprimendo il desiderio che gli altri lo vedano come una persona onesta, come lui vedeva suo padre: «Se mi chiede cosa vorrei che gli altri pensassero di me, vorrei che fosse quello che penso io di mio padre: era un brav’uomo».

Il giornalista ci offre uno spaccato autentico e toccante della sua vita privata, mostrandosi come un uomo che, nonostante gli errori del passato, si impegna quotidianamente per essere una persona migliore, sia come marito che come individuo.



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