Controcopertina

Maria Rosaria Boccia smentisce Sangiuliano e condivide audio, biglietti e mail del ministero



La controversia tra il ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano e l’influencer Maria Rosaria Boccia continua a infiammarsi con nuove prove e dichiarazioni contraddittorie.



Un Resoconto Poco Credibile

Il ministro Gennaro Sangiuliano continua a trovarsi in una posizione delicata riguardo alle sue dichiarazioni su Maria Rosaria Boccia. Alla luce delle recenti comunicazioni, la sua versione sembra mostrare evidenti incongruenze. Durante il colloquio con il premier Giorgia Meloni, il titolare del MiC ha nuovamente assicurato che non ci siano stati rimborsi pubblici per alcun viaggio legato all’influencer, un’affermazione che è stata subito contestata.

Poche ore dopo, Boccia ha pubblicato una serie di prove su Instagram, tra cui un audio e scambi di email, che mettono in dubbio quanto sostenuto da Sangiuliano. In particolare, ha reso pubblica una comunicazione dalla segreteria del ministero che mostra chiaramente che il dicastero si è occupato del “rimborso delle spese” per i viaggi, rivelando che sia Sangiuliano che lei viaggiavano insieme.

La Questione della Nomina Scottante

Un aspetto che ha ulteriormente esasperato la situazione è la questione della presunta nomina di Boccia come ‘Consigliera per i Grandi eventi’. Sangiuliano ha dichiarato di aver rinunciato a tale incarico a causa di potenziali conflitti di interesse suggeriti dal suo staff. Tuttavia, Boccia sostiene che la sua nomina fosse già stata discussa e confermata.

Sangiuliano, durante un colloquio che ha visto Meloni esprimere la sua preoccupazione, ha tentato di chiarire che la donna non ha mai avuto accesso a materiali sensibili riguardanti l’organizzazione del G7 della cultura. Tuttavia, Boccia non è intenzionata a passare per bugiarda. Solo pochi giorni fa, aveva postato una foto su Instagram in compagnia del ministro, esprimendo gratitudine per il suo nuovo ruolo.

Prove Che Mettono in Discussione le Dichiarazioni del Ministro

Non si tratta solo di parole; Boccia ha condiviso anche un audio di una conversazione con un dirigente del ministero, Antonio Mazza, in cui conferma contatti diretti con un altro membro dello staff di Sangiuliano, Alessandro Ferrari. Ha fornito uno screenshot di una email ricevuta da Ferrari, la quale dimostra chiare indicazioni di una sua presunta nomina ufficiale. L’email, dall’oggetto “Contatti Gabinetto Ministero della Cultura”, menziona esplicitamente: “Gentilissima dottoressa Boccia, in seguito a quanto anticipato, le allego i contatti”.

Il Caso degli Occhiali “Intelligenti”

Un elemento intrigante riguarda gli occhiali speciali utilizzati da Boccia. Secondo quanto riportato, la donna avrebbe registrato video e immagini mentre si trovava a Montecitorio, infrangendo potenzialmente norme di sicurezza. Questi occhiali, dotati di telecamera e microfono, avrebbero permesso di catturare dettagli riservati. Tuttavia, Boccia ha difeso le sue azioni, sostenendo che un LED indica quando la registrazione è attiva, quindi non avrebbe commesso nulla di illecito.

L’Opposizione Chiede Dimissioni: “Sangiuliano è Sotto Ricatto?”

Le critiche nei confronti di Sangiuliano si fanno sempre più pressanti. I membri dell’opposizione hanno chiesto, con toni accesi, che il ministro faccia chiarezza sulla situazione. La capogruppo del Partito Democratico nella Commissione cultura, Irene Manzi, ha sollevato interrogativi sulla gestione della situazione, chiedendosi se Sangiuliano sia in grado di guidare il suo ministero in modo autonomo.

Manzi ha dichiarato che le nuove prove audio di Boccia smentiscono ulteriormente le giustificazioni che Sangiuliano ha fornito in merito alla sua gestione del ministero. La legislatrice ha sottolineato come le ricostruzioni trapelate dal ministro siano quotidianamente contraddette da materiale pubblicato da una persona esterna alla pubblica amministrazione.

Non solo, Manzi ha chiesto spiegazioni sui rimborsi di viaggio e soggiorno forniti a Sangiuliano e al suo entourage da privati. La richiesta di trasparenza si fa sempre più urgente, con la richiesta di riferire in Parlamento prima dell’imminente G7 cultura.

In un clima di crescente tensione e confusione, la questione rimane aperta, e le nuove rivelazioni continuano a far discutere, gettando ombra sulla credibilità del ministro e sulla gestione del suo dicastero.



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