Ci abbiamo sperato fino all’ultimo. Ci stringiamo attorno alla famiglia. Non ci sono parole: così ha espresso il suo dolore la sindaca di Prata di Pordenone, annunciando la tragica scomparsa di un ragazzino di soli 11 anni. Colpito da un’encefalite virale, il giovane era stato ricoverato in ospedale, dove le sue condizioni si sono rapidamente aggravate fino a causare un’emorragia cerebrale fatale. L’undicenne è deceduto lunedì scorso, dopo aver combattuto per quattro giorni in un ospedale di Udine, dove era stato trasferito d’urgenza per le complicazioni insorte.
Il bambino era giunto per la prima volta in ospedale alla fine di agosto, presentandosi al pronto soccorso di Pordenone con sintomi di cefalea e vomito persistente, pur mantenendo uno stato di vigilanza. Gli esami diagnostici hanno rivelato un’infezione rara causata dal virus herpes simplex. I medici hanno attuato tutte le terapie necessarie, ma, sfortunatamente, le sue condizioni hanno subito un progressivo peggioramento. Mercoledì scorso, il ragazzino ha registrato un improvviso aggravamento della propria salute, culminando nella comparsa di un’emorragia cerebrale.
In una situazione clinica già difficile, il suo stato è deteriorato in modo repentino. I sanitari hanno disposto il trasferimento immediato all’ospedale di Udine, dove ha fatto il suo ingresso in condizioni critiche. Una volta arrivato, il giovanissimo paziente è stato sottoposto urgentemente a un intervento chirurgico per tentare di svuotare l’ematoma, ma il danno cerebrale si è rivelato estremamente grave. Dopo la procedura, l’undicenne è entrato in coma e ha dovuto rimanere intubato nel reparto di Terapia Intensiva fino a domenica.
La Battaglia Ingiusta e la Decisione Finale
Fino all’ultimo, familiari e amici hanno sperato in un miracolo e una ripresa, ma man mano che le ore passavano, i medici hanno purtroppo riscontrato l’assenza di attività cerebrale. Questa situazione ha portato la commissione medica a riunirsi per valutare il caso; trascorso il periodo di osservazione di 12 ore, è stata presa la triste decisione di dichiarare il decesso del minore. È emerso dagli esami che il giovane non presentava malattie preesistenti, a eccezione dell’infezione diagnosticata, la cui incidenza annuale è molto bassa, variando da uno ogni 250.000 a 500.000 individui. Il decorso della malattia presenta un tasso di mortalità notevole, pari al 20%.
Questa tragica vicenda ha scosso la comunità di Prata di Pordenone e solleva interrogativi sulla gestione sanitaria e sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione riguardo alle infezioni virali rare, che possono avere conseguenze devastanti anche nei più giovani. La famiglia del bambino, nonostante il dolore incolmabile, chiede ora di approfondire le informazioni sulla malattia affrontata dal loro amato per prevenire tragedie simili in futuro.
Il dramma di questo giovanissimo paziente mette in luce l’importanza di monitorare con attenzione i sintomi apparentemente innocui che possono, in rarissimi casi, nascondere patologie gravi. La comunità si unisce nel cordoglio per la perdita di un piccolo essere umano dotato di una grande vita davanti a sé.
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