Controcopertina

Madre e figlia di 10 anni con celiachia non possono accedere in spiaggia a causa del divieto di portare cibo, a causa della borsa frigo



Il rifiuto di consentire l’ingresso di cibo personale in spiaggia ha scatenato polemiche, sottolineando i diritti dei consumatori e l’importanza della sensibilità verso chi ha esigenze dietetiche particolari.



Un episodio spiacevole ha suscitato indignazione sul litorale di Gallipoli, in Puglia, dove a una madre è stato inizialmente negato l’accesso alla spiaggia con una borsa frigo contenente il pasto per la sua figlia celiaca di dieci anni. Questo incidente ha sollevato un dibattito sul diritto dei consumatori di portare cibo personale nelle strutture balneari.

L’episodio si è verificato pochi giorni fa, quando la signora, accompagnata dalla figlia, si è vista impedire l’ingresso da parte del personale del lido. “È stato davvero un evento increscioso”, ha commentato la madre, “ho dovuto spiegare e insistere affinché la direzione capisse che il cibo era per la mia bambina con esigenze particolari”. Dopo un confronto prolungato, la famiglia ha finalmente potuto accedere alla spiaggia con la borsa frigo, sebbene con un senso di amarezza per l’accaduto.

La Posizione di Udicon sui Diritti dei Consumatori in Spiaggia

La Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori) è intervenuta tempestivamente, sottolineando che nessun gestore di stabilimenti balneari può vietare l’ingresso di cibo dall’esterno. “È sconcertante”, afferma Martina Donini, presidente nazionale di Udicon, “constatare come alcuni gestori continuino a imporre divieti illegittimi. Questo non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge”.

Secondo il vademecum redatto dall’associazione, i visitatori di uno stabilimento balneare hanno il diritto di portare e consumare i propri alimenti, indipendentemente dalle offerte disponibili sul posto. La situazione è stata ulteriormente complicata dal fatto che la borsa frigo della madre conteneva alimenti specifici per una dieta celiaca, il che avrebbe dovuto giustificare l’eccezione a qualunque norma non scritta del lido.

La Reazione dei Balneari e la Solidarietà al Caso

L’incidente ha scatenato una risposta unitaria tra i proprietari di stabilimenti balneari della zona. Antonio Faiulo, titolare del lido Banzay di Gallipoli, ha espresso la sua comprensione e solidarietà, dichiarando: “Essendo anch’io celiaco, comprendo bene la situazione. La nostra struttura permette il consumo di cibo portato da casa”.

Gaetano Gallo e Rosario Nocera, rispettivamente titolari dei lidi Zeus e Campo delle Bandiere, hanno ribadito che il buon senso deve prevalere: “Certamente non si può fare un picnic in spiaggia con parmigiana e pasta al forno, ma l’importante è rispettare le esigenze dietetiche altrui”.

La Critica all’Operato del Lido Coinvolto

Tra i gestori di stabilimenti, la condanna verso chi ha negato l’accesso alla borsa frigo è stata unanime. Luigi Alessandrelli, titolare del lido Rivabella, ha affermato: “Prendo le distanze da questo gesto, che è vietato anche dall’ordinanza della Capitaneria di Porto. Esorto il collega a chiedere scusa pubblicamente per quanto accaduto”. In qualità di delegato di Confimprese Demaniali, Alessandrelli ha inoltre sollecitato la presidenza ad espellere l’eventuale responsabile dall’associazione, qualora fosse associato, poiché tali azioni danneggiano la reputazione non solo dei singoli stabilimenti, ma dell’intera area di Gallipoli.



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