Controcopertina

“Ma dai! Denunci chi ti considera trans?” Tommaso Cerno e la critica epica all’indegna feccia francese, dopo il verdetto contro gli insulti alla moglie di Macron



Due donne, Amandine Roy e Natacha Rey, sono state condannate a versare 8.000 euro di danni a Brigitte Macron, la first lady di Francia, dopo essere state trovate colpevoli di diffamazione da un tribunale di Parigi. Le due sono state accusate di avere affermato pubblicamente, attraverso un video su YouTube nel 2021, che la moglie del presidente Emmanuel Macron fosse una persona transgender.



Il richiamo legale a questa vicenda è stato definito “coerente” da Jean Enocchi, l’avvocato di Brigitte, che ha dichiarato: “Non è una vittoria, ma l’applicazione della legge.” Allo stesso tempo, sarà riconosciuto anche un risarcimento di 5.000 euro al fratello di Macron, Jean-Michel Trogneux. La sentenza ha fatto discutere e l’avvocato di una delle due donne ha già annunciato l’intenzione di presentare appello, ritenendo che la decisione violi i diritti garantiti dalla libertà di stampa.

Natacha Rey, una giornalista indipendente, ha definito la condanna una “menzogna di stato”, mentre le loro teorie complottiste continuano ad alimentare la narrativa sui social media. Da quando Macron ha assunto il potere nel 2017, diversi gruppi di complottisti hanno sostenuto, senza prove, che Brigitte Trogneux sarebbe in realtà un uomo il cui nome alla nascita sarebbe stato Jean-Michel, che è invece il nome di suo fratello.

Questa errata informazione ha sollevato un polverone, tanto che lo scorso aprile, il presidente francese ha deciso di denunciare queste “false affermazioni e le teorie assurde” contro sua moglie. È interessante notare che la first lady non era presente durante la lettura della sentenza, ma la loro battaglia legale ha messo in evidenza la crescente intolleranza e le fake news che circolano nel dibattito pubblico. La questione si espande oltre il singolo caso, riflettendo anche sulle sfide che le figure pubbliche affrontano in un’era in cui la disinformazione può diffondersi rapidamente.



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