Controcopertina

Luca Carboni: «Ho riflettuto sulla morte, dopo due anni sono pronto a riprendere a cantare. Vorrei piangere dalla gioia»



Il racconto di un artista che ha affrontato la malattia e ritrova la forza nella musica e nella vita. La sua determinazione sorprendente e la voglia di tornare sul palco.



Luca Carboni, finalmente pronto a raccontare la sua esperienza, si condivide con il pubblico: «Ero nel pieno delle registrazioni per un nuovo album. Avevo già scelto dieci brani, tra cui il singolo “Il pallone” e “Rimini d’estate”, una canzone alla quale sono particolarmente legato, scritta nel 1986 con l’intenzione di proporla a Vasco. Successivamente, ho deciso di inciderla personalmente.

Avevo pianificato l’uscita dell’album e il tour che ne sarebbe seguito. Ma, in un attimo, la mia vita ha preso una piega inaspettata. Dai brani, sono passato a dover scegliere le terapie necessarie per affrontare una dura lotta contro il tumore che mi ha colpito. La massa era molto grande, rendendo l’operazione estremamente complicata…». In questo modo, Luca Carboni racconta al Corriere della Sera l’inizio di un percorso di chemioterapia. Fortunatamente, il trattamento ha dato risultati positivi: il tumore si è ridotto e, dopo alcuni mesi, in agosto, ha avuto la possibilità di sottoporsi a intervento chirurgico per rimuovere quell’«estraneo» dal suo corpo. «Per fortuna, non c’erano metastasi. Dopo l’intervento, abbiamo proseguito con un ciclo di immunoterapia. Oggi posso affermare di essere tecnicamente guarito, anche se il significato di questo termine con una malattia del genere è sempre molto fragile».

Ha vissuto momenti di paura, ha conosciuto il dolore ma non ha mai mollato. No, non si è lasciato sopraffare dalla disperazione, che lo accompagnava. «Ho lottato. Ho smesso di fumare e ho aumentato le mie camminate. Frequentavo l’Appennino, cercando paesaggi che rinvigorissero il mio rapporto con la vita. La natura è stata un grande supporto per me».

Ora, il suo ritorno è programmato per novembre, nella sua Bologna, dove inaugurerà una mostra curata da Luca Beatrice e prodotta da Elastica. In questa esposizione sarà possibile ammirare i suoi quadri, i disegni, lo story-board del primo video musicale che ha realizzato e i block notes contenenti gli appunti di ogni suo album. Sarà un momento di grande significato, coinciderà con il quarantennale dal suo primo disco.

Parlando di musica, la voglia di tornare a scrivere è sempre presente. «Dopo la mostra, riprenderò in mano le canzoni che stavo registrando al momento della mia diagnosi e aggiungerò nuovi brani. Magari, all’orizzonte, ci sarà un nuovo tour. L’ultimo risale al 2019, e sento il bisogno di riconnettermi con ciò che, insieme ai paesaggi, mi ha dato la forza per combattere: il rapporto con gli altri».

Walter Veltroni gli chiede di citare tre frasi significative delle sue canzoni. Luca risponde con “Luca è a casa che sta male”, “Ci vuole un fisico bestiale” e “Questa vita è bellissima anche se, a volte, ci tira giù”.

«Quando salirò di nuovo sul palco, la prima canzone che suonerò sarà “Primavera”, un brano che rappresenta una stagione attesa, sempre diversa. Mi piacerebbe che il debutto avvenisse a Bologna, la mia città». L’idea di ritornare lo emoziona al punto da farlo scoppiare in lacrime: «Mi chiedi se ho mai pianto in questi due anni? No, non è mai successo. Ma sono certo che accadrà presto, e in quel momento, sarò davvero felice».



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