Lorenzo Spolverato al Grande Fratello parla della sua aggressività: “Cerco di gestirla. Da bambino obbligato a rubare e picchiare”



Alfonso Signorini ha acceso i riflettori su Lorenzo Spolverato durante il Grande Fratello del 23 novembre, affrontando polemiche sul suo comportamento, definito aggressivo, e le sue difficili esperienze infantili.



Durante la puntata del Grande Fratello andata in onda sabato, il conduttore Alfonso Signorini ha richiamato l’attenzione sugli atteggiamenti di Lorenzo Spolverato, giudicati da molti spettatori e compagni di gioco come eccessivi e talvolta aggressivi. Nel farlo, ha introdotto una clip senza audio, evidenziando le critiche emerse anche sui social network. “Hai detto a Shaila: ‘Fuori sono un animale, strano non ti abbia ancora insultata’. Il pubblico non ha preso bene questi tuoi lati”, ha dichiarato Signorini, invitando Spolverato a spiegare le sue azioni.

Spolverato ha quindi offerto uno sguardo sulla sua difficile infanzia, segnata da violenza e instabilità, vissuta in un ambiente complicato che, secondo il suo racconto, ha profondamente influenzato la sua personalità.

Vissuto in un quartiere violento
Il concorrente ha raccontato di essere cresciuto in un quartiere problematico, in cui la conflittualità era all’ordine del giorno, e di aver vissuto in una famiglia segnata da tensioni frequenti. “Non voglio fare la vittima, ma riconosco quegli atteggiamenti che a me non piacciono. Parto con delle scuse verso chi si è sentito leso da me, da Iago a Helena qui dentro”, ha esordito.

Sto cercando di lavorare su me stesso da tempo e trovo che essere al Grande Fratello sia un’opportunità per farlo. Quando vivo una relazione o una passione, spesso divento irruente, quasi aggressivo, e me ne pento molto. È come se mi tirassi pugni da solo. Non giustifico questo lato di me, lo detesto”, ha aggiunto.

Spolverato ha descritto l’ambiente familiare e sociale in cui è cresciuto come un fattore determinante per la sua formazione. “Tutto quello che succedeva nel quartiere, dalle urla alla violenza, mi ha portato a costruirmi una corazza. Mio padre interveniva quando i litigi tra vicini degeneravano, e le liti con pestaggi nel cortile sono ricordi vividi. Io ero piccolo, ma è come se mi fossi convinto che quello fosse l’atteggiamento giusto per affrontare la vita”.

Anche il percorso scolastico di Spolverato è stato segnato da episodi difficili. Ha raccontato di essere stato vittima di soprusi da parte di compagni e persone esterne, che lo obbligavano a compiere azioni che non voleva. “Mi obbligavano a fare cose brutte, come rubare o picchiare qualcuno al posto loro. Non picchierei mai una donna, è qualcosa che non concepisco, ma l’ambiente in cui vivevo allora mi portava a fare cose che non mi appartenevano”, ha spiegato.

L’influenza negativa non si è fermata all’ambito scolastico. “A 15 anni, quando lavoravo nel mondo della moda, sono stato costantemente schiacciato da figure che mi trattavano con prepotenza. È stato un periodo in cui ho accumulato rabbia e frustrazione. Dopo i 18 anni ho cercato di trovare il mio posto nel mondo, forse nel modo più sbagliato, ma era l’unica strada che conoscevo”.

Nonostante tutto, Lorenzo Spolverato ha dichiarato di essere consapevole dei suoi errori e di voler cambiare. Partecipare al Grande Fratello, per lui, rappresenta un’occasione per lavorare su se stesso e superare i comportamenti che lo allontanano dagli altri. “Mi pento di ogni volta che mi lascio andare alla rabbia o alla prepotenza. Questo percorso non è solo una gara televisiva, ma anche un modo per affrontare i miei demoni interiori”, ha sottolineato.

L’intervento di Signorini e il confronto in diretta hanno suscitato reazioni diverse tra i fan del programma. Molti hanno espresso solidarietà verso Spolverato, riconoscendo le difficoltà da lui vissute, mentre altri ritengono che il suo atteggiamento debba essere monitorato con maggiore attenzione all’interno della casa.

Il caso di Lorenzo Spolverato solleva ancora una volta interrogativi su quanto il passato e l’ambiente di crescita possano influenzare le persone e sulla necessità di offrire supporto e percorsi di recupero per chi cerca di lasciarsi alle spalle esperienze traumatiche.



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