Controcopertina

L’insensata provocazione di Roccella: “Alle prossime Olimpiadi non ci sarà distinzione tra uomini e donne?”



Durante la cerimonia di chiusura delle ultime Olimpiadi, Eugenia Roccella, ministra della Famiglia nel governo di Giorgia Meloni, ha lanciato una provocazione che ha sollevato un acceso dibattito. Roccella ha dichiarato che si aspetta che nel 2028 il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) possa abolire la distinzione tra gare maschili e gare femminili, unificando le competizioni in un genere “neutro”. Questo commento segue una serie di polemiche che hanno caratterizzato l’evento, culminando nel suo giudizio che queste Olimpiadi rappresentano un “nuovo salto di qualità nell’attacco alle donne”.



Il ministro ha anche fatto riferimento a un episodio controverso che ha coinvolto un’atleta afghana squalificata per aver esposto il messaggio “Free Afghan Women” durante la sua prova. Nonostante il messaggio sia stato accolto con approvazione dal pubblico, il CIO ha applicato le sue regole vietando ogni messaggio politico durante i Giochi. Roccella ha sottolineato che il presidente del CIO, Thomas Bach, ha affermato che non esiste un “sistema scientificamente solido” per distinguere tra uomini e donne, interpretando tale affermazione come parte di un crescente patriarcato che mette in discussione l’identità femminile.

La ministra ha eplicitato la sua preoccupazione per la condizione delle donne in diverse parti del mondo, in particolare in Afghanistan, dove il corpo femminile è spesso oggetto di oppressione e privazioni. Roccella ha avvertito che mettere in discussione il binarismo sessuale potrebbe rafforzare tali oppressioni. Ha proseguito affermando che, se realmente si nega la possibilità di distinguere scientificamente tra i due generi, ciò potrebbe portare il CIO a eliminare le categorie maschili e femminili dai prossimi Giochi, rendendo le competizioni sportive per le donne totalmente prive di valore.

La sua affermazione ha suscitato reazioni contrastanti tra il pubblico e i media, con molti che si interrogano sulle implicazioni di tali dichiarazioni. Un altro punto di discussione riguarda la disinformazione che è circolata riguardo alla partecipazione di atlete trans, in particolare quella riguardante Imane Khelif, che è stata erroneamente accusata di essere trans. La pugile si è invece dimostrata una sportiva di altissimo livello, conquistando la medaglia d’oro.

Roccella, nel suo intervento, ha evidenziato la necessità di difendere le categorie femminili nello sport, sottolineando che la loro esistenza è fondamentale per garantire diritti e opportunità per tutte le donne. Il suo discorso fa emergere questioni complesse riguardanti il futuro dello sport e l’adeguatezza delle politiche attuali in un’era in cui nuove idee di genere e identità stanno guadagnando terreno, richiedendo una riflessione profonda e inclusiva.



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