Controcopertina

Lin Yu-ting si sfoga: “In bagno mi chiedono se sono in quello giusto, devo rispondere che sono donna”



Lin Yu-ting racconta le difficoltà vissute come donna trans in boxe: “In bagno mi chiedono se sono nel posto giusto”



La pugile taiwanese Lin Yu-ting, al centro di accesi dibattiti riguardo la sua identità di genere, si prepara a conquistare la finale alle Olimpiadi di Parigi 2024. Rispondendo alle accuse lanciate dall’International Boxing Association (IBA), afferma: “Abbiamo già dimostrato che i loro test sono poco attendibili”. Lin svela anche che frequentemente deve affrontare situazioni scomode, come quando viene scambiata per un uomo. “Quando sono in bagno, talvolta mi chiedono se sono nel posto giusto e io devo confermare: ‘Sono una donna’”.

Le polemiche che circondano la partecipazione di atlete trans nei tornei femminili di boxe continuano a suscitare forte interesse. Lin Yu-ting è diventata parte di questo dibattito, insieme a Imane Khelif, pugile algerina che ha attirato l’attenzione dopo la sua vittoria contro l’azzurra Angela Carini. Lin ha brillantemente raggiunto la finale nella categoria dei 57 kg, nonostante le tensioni provocate da alcune affermazioni infondate. Durante una semifinale, l’avversaria turca Esra Yildiz Kahraman ha mostrato un gesto allusivo che sollevava interrogativi sui cromosomi femminili.

Dopo che l’IBA ha espresso preoccupazioni sui test di genere, Lin ha deciso di rispondere pubblicamente. In un’intervista con CNA English News, registrata prima dell’inizio delle Olimpiadi e rilasciata a seguito delle polemiche, ha criticato aspramente la federazione. “Mi dà fastidio leggere certe osservazioni. Possiamo solo dire a noi stessi che non possiamo controllare ciò che dicono. Lasciamo che parlino e noi andiamo avanti con la nostra coscienza pulita”, ha dichiarato Lin, riferendosi alle affermazioni secondo cui i test dell’IBA avrebbero rivelato che lei e Khelif erano uomini. “Abbiamo dimostrato che i test dell’IBA erano falsi e non seguivano alcuno standard”.

La pugile del 1995, che si sente attaccata dalle accuse, ha spiegato che il suo aspetto può generare confusione. “Probabilmente è a causa della mia altezza e del mio taglio di capelli. Quando vado in bagno, mi chiedono, ‘È quello giusto?’ E io devo rispondere che sono una donna. Ho sempre semplicemente vissuto come sono. Il mio obiettivo è avere prestazioni sempre migliori”, ha aggiunto.

Lin ha anche sottolineato che non ha intenzione di modificare il suo aspetto per conformarsi alle aspettative altrui. “I media amano presentare le cose in questo modo. Non posso controllarli. Viviamo in una società libera e democratica, ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione. Io posso decidere ciò che voglio fare, senza dover seguire i vostri stereotipi”, ha affermato.

Ora Lin Yu-ting è pronta ad affrontare la polacca Julia Szeremeta per il oro olimpico nei pesi piuma. La sua determinazione e voglia di rappresentare le donne nello sport, nonostante le avversità, sono un messaggio di forza e resilienza. Questo evento non solo la segnerà come un’atleta, ma la trasformerà in un simbolo per molte persone in tutto il mondo, in particolare per chi affronta sfide relative all’identità di genere in contesti competitivi.



Add comment