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L’IBA su Khelif e Lin: “I test attestano la loro identità maschile, ma non indaghiamo tra le gambe”



Durante una conferenza stampa tumultuosa in occasione delle Olimpiadi di Parigi, l’International Boxing Association ha riaffermato le sue posizioni contro le pugili accusate.



Lunedì, in una conferenza stampa caratterizzata dal caos e da una forte carica polemica, l’International Boxing Association (IBA) ha lanciato accuse gravi contro due pugili coinvolti nelle Olimpiadi, Imane Khelif e Lin Yu-ting. Il presidente dell’IBA, Umar Kremlev, ha affermato che “i test dimostrano che erano uomini”, rifiutando di entrare nel merito della questione biologica: “Non verifichiamo cosa hanno tra le gambe. Non sappiamo se sono nati così o se ci sono stati dei cambiamenti”. La conferenza ha visto l’abbandono di diversi giornalisti in segno di protesta contro il linguaggio utilizzato e il tono delle dichiarazioni.

La conferenza dell’IBA su Khelif e Lin: un grande caos

Nella settimana in cui si svolgono le semifinali delle rispettive categorie per Khelif e Lin, l’IBA ha deciso di tenere una conferenza stampa a Parigi, sfruttando il clamore mediatico generato dagli eventi olimpici. La scelta di dichiarare la propria posizione in forma di attacco ideologico ha suscitato critiche e il numero di oltre 100 giornalisti presenti ha contribuito solo parzialmente all’autorevolezza dell’evento. La conferenza si è trasformata in un vero e proprio scontro verbale, con voci che si sovrapponevano e che culminavano in urla per farsi sentire. Reuters ha interrotto la diretta, mentre la BBC si è allontanata prima della conclusione in segno di protesta.

Cosa era successo l’anno scorso ai Mondiali dilettanti: le squalifiche delle due pugili

L’IBA non ha presentato alcuna prova concreta dei test effettuati, giustificando l’assenza di documenti come una questione di privacy. L’unico documento consultabile riguarda le squalifiche di Khelif e Lin, pubblicato il 23 marzo scorso. In esso, si fa riferimento a criteri di ammissibilità vaghi, senza entrare nei dettagli oggettivi dei test. La federazione aveva già dichiarato che l’eliminazione delle pugili era stata decisa per preservare la correttezza e integrità della competizione. Anche se non sono stati eseguiti test sul testosterone, i test effettuati hanno rivelato vantaggi competitivi rispetto alle atlete donne.

In un’intervista a TASS dopo il torneo, Kremlev ha affermato che “atlete” hanno cercato di ingannare i loro avversari e ha sottolineato come i test avrebbero dimostrato la presenza di cromosomi XY in base ai risultati ottenuti.

Cosa ha detto l’IBA nella conferenza: il test del DNA con cromosomi XY

I punti chiave trattati nella conferenza dell’IBA sono stati:

  • Il problema non riguarda i livelli di testosterone, bensì la presenza di cromosomi XY, caratteristici del sesso maschile, identificati nel DNA delle atlete.
  • L’IBA sostiene di aver comunicato i risultati al CIO per suggerire misure simili sull’estromissione di Khelif e Lin.
  • Non sono state presentate prove documentali tangibili, rendendo il discorso fortemente ideologico e controverso.

Il presidente Kremlev: “I test dimostrano che erano uomini”

Umar Kremlev ha aperto la sua dichiarazione con toni polemici, esprimendo il proprio rifiuto riguardo alle recenti cerimonie di apertura olimpica; ha criticato il presidente del CIO, Thomas Bach, chiamandolo “sodomita” e accusandolo di voler distruggere il pugilato femminile. Kremlev ha ribadito più volte che i test dimostrerebbero la natura maschile delle atlete, destando grande allarme per quanto riguarda la salvaguardia delle atlete donne nel panorama sportivo.

“Il problema è che abbiamo due esami del sangue con cariotipo maschile”: il 46,XY

Durante l’incontro, il dottor Ioannis Filippatos, specialistica in ginecologia, ha affermato che nei test di Khelif e Lin sono state rilevate “anomalie”. Ha chiarito che i risultati medici evidenzierebbero un cariotipo maschile, risultando in una situazione complessa e controversa nel settore. La 23esima coppia di cromosomi, che stabilisce il sesso, può essere XX per le femmine o XY per i maschi e questa distinzione è cruciale nel contesto dei test effettuati.

L’irruzione nella conferenza di due compagne di squadra di Imane Khelif: “È una bambina dalla nascita”

A conferenza iniziata, due atlete della squadra olimpica algerina, tra cui la pugile Roumaysa Boualam, hanno interrotto l’incontro esprimendo il loro sostegno per Khelif. Le due atlete hanno rivelato di indossare magliette algerine e hanno manifestato il proprio sostegno con passione, sottolineando che Khelif è sempre stata registrata come femmina e ha diritto di competere. L’insoddisfazione espressa dai presenti ha fatto eco alle difficoltà incontrate durante la conferenza, definita come una delle più caotiche e mal gestite.

In sintesi, l’International Boxing Association ha cercato di dare un nuovo significato a una questione già complicata sotto il profilo politico e sociale. La lieve chiarezza nel discorso e l’assenza di evidenze concrete hanno invece creato maggior confusione all’interno di un dibattito già acceso e controverso.



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