Antonella Caniato, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Allende di Paderno Dugnano (Milano), esprime il profondo dolore e l’angoscia del corpo docente all’indomani di una terribile tragedia familiare in cui ha perso la vita un ragazzo di 12 anni. La scuola sta avviando percorsi di riflessione per affrontare questo dramma.
“Un alunno amato dai suoi compagni”
“Il ragazzino che ha perso la vita frequentava le scuole medie qui; era un alunno che amava studiare e interagire con tutti”, racconta Antonella Caniato, descrivendo il giovane che pochi giorni dopo avrebbe iniziato il secondo anno di scuola media. Nonostante il passare degli anni, Caniato ricorda con affetto anche il fratello maggiore, che era stato alunno della scuola e tornava spesso a trovare i suoi ex insegnanti e amici. “La mia tristezza è immensa: si poteva percepire quanto amasse il suo percorso scolastico”.
La dirigenza dell’Istituto comprensivo Salvatore Allende è particolarmente scossa per quanto accaduto. Nella notte tra sabato e domenica, un tragico evento ha colpito la comunità: un sedicenne ha accoltellato a morte il suo giovane fratello e i genitori. Questi momenti di violenza, così lontani dalla vita quotidiana e dalla scuola, hanno colpito tutti nel profondo, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi è rimasto.
“Riflettiamo e ascoltiamo i nostri ragazzi”
Oggi, i docenti si sono riuniti per discutere della situazione: “Abbiamo affrontato questo argomento durante il primo collegio di inizio anno. Siamo tutti profondamente addolorati e angosciati e stiamo collaborando con gli insegnanti della classe del giovane per ideare un piano di sostegno per i ragazzi”, ha aggiunto Caniato nelle dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Fanpage.it. “Stiamo organizzando incontri e attività per i ragazzi, avviando questi percorsi il prima possibile, prima dell’inizio ufficiale dell’anno scolastico. Non possiamo trascurare le ansie profonde che possono vivere ragazzi apparentemente sereni e tranquilli”.
La preside Caniato ha messo in evidenza l’importanza di non trascurare i segni di distress tra i giovani. “Spesso tra di loro non aprono un dialogo, e noi adulti fatichiamo a percepire il loro stato emotivo. Non sempre notiamo il loro silenzio e la loro sofferenza; perciò, è cruciale ascoltarli per essere in grado di offrire il supporto necessario”.
“Un momento di riflessione, non di giudizio”
In un momento così difficile, la dirigente scolastica ha sottolineato l’importanza di adottare un approccio comprensivo nei confronti della situazione dell’aggressore, ora detenuto in un carcere minorile. “Non è il momento di puntare il dito; dobbiamo prenderci un attimo per riflettere. Provare tristezza è inevitabile, specialmente per il fratello maggiore, che avrà bisogno di un enorme supporto per elaborare quanto accaduto”, ha affermato con tono rassegnato.
Myrta Merlino conclude riflettendo su come si potrebbe imparare da questi eventi drammatici per aiutare altri giovani a prendere consapevolezza dei propri sentimenti e a trovare modi per uscire dalla solitudine. “Dobbiamo cercare di trasformare questo grave lutto in un’occasione per aiutare chi rimane e per fare in modo che tragedie come questa non si ripetano mai più”, ha concluso Caniato, determinata a fare la sua parte per il benessere dei suoi alunni.
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