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Lecce: un bambino di 9 anni ricoverato per crisi respiratoria esce con le gambe fratturate



Un bimbo di nove anni, affetto da una rara malattia genetica, ha generato preoccupazione e indignazione dopo che, entrato presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce per una grave crisi respiratoria, è uscito con entrambe le gambe fratturate. I genitori, ormai in preda all’ansia e alla confusione, hanno deciso di formalizzare una denuncia, portando alla luce una situazione estremamente grave che ha portato all’apertura di un fascicolo di inchiesta da parte delle autorità competenti, accusando ignoti di lesioni personali gravissime.



I Fatti che hanno Portato alla Denuncia

La vicenda si è verificata il 19 agosto, quando il bambino ha avuto un attacco respiratorio acuto. I genitori, comprensibilmente allarmati, hanno immediatamente portato il piccolo in ospedale. In accordo con il personale medico, è stato deciso di ricoverarlo in rianimazione per monitorare la sua condizione. Tuttavia, dopo alcuni giorni di degenza, i genitori hanno notato un’anomalia preoccupante: le gambe del loro figlio, dalla zona del bacino fino alle ginocchia, avevano iniziato a gonfiarsi in modo inquietante. Nonostante le lamentele e le segnalazioni fatte dal padre e dalla madre al personale medico e infermieristico, la risposta ricevuta è stata sconcertante: “Sono dolori causati dalla postura“, avrebbero detto.

Con il passare dei giorni, il gonfiore non solo è persistito, ma è diventato ancora più evidente. Il 28 agosto, il bambino è stato trasferito nel reparto di Pediatria, dove finalmente, con grave ritardo secondo quanto dichiarato dai genitori, è stata eseguita una radiografia. Questo esame ha rivelato la frattura di entrambe le ginocchia, e la situazione è stata gestita con l’applicazione di gessi circolari. Dopo il dimissione dall’ospedale, è stato raccomandato un consulto con un ortopedico.

Domande Senza Risposte: Cosa è Accaduto Durante il Ricovero?

La straordinaria gravità della situazione, generatasi durante il periodo di ricovero, è stata confermata dai controlli successivi che il bambino ha ricevuto una volta tornato a casa. Le domande si moltiplicano: cosa può essere successo durante il ricovero per giungere a tale esito devastante? È possibile che nessun medico, nemmeno durante i normali giri di visita, si sia accorto della condizione preoccupante delle gambe del bambino? E, se sì, come è potuto accadere? Questi interrogativi stanno spingendo la Procura di Lecce a vigilare con attenzione sull’accaduto, mentre continua l’indagine. Nel frattempo, la famiglia spera che la vicenda possa portare a un chiarimento non solo per il loro caso ma anche per garantire che simili eventi non accadano più in futuro.

La tragica esperienza di questo bambino rappresenta un campanello d’allarme per il sistema sanitario e per l’attenzione dedicata ai pazienti, in particolare quelli provenienti da situazioni già complesse e delicate. In attesa di risposte, la comunità locale rimane in allerta, sperando che la verità emerga e che giustizia venga fatta.



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