Controcopertina

Le affermazioni di Bruno Vespa e Roberto Vannacci su Paola Egonu non sono solo errate, ma razziste



Bruno Vespa, noto conduttore televisivo, ha espresso il suo parere su Paola Egonu e Myriam Sylla, definendole esempi di “integrazione vincente”. Tuttavia, il suo errore non si limita al cognome sbagliato, “Enogu”, piuttosto rivela una visione distorta. Le due atlete, infatti, sono già italiane, e quindi l’uso della parola “integrazione” non solo è inappropriato, ma dimostra una visione limitata. Quella parola, pronunciata da un uomo bianco di una certa età, indica un riferimento oscuro sul colore della pelle e suggerisce che per essere considerati italiani, bisogna superare una sorta di barriera razziale. Sottolineare il colore della pelle di una persona che ha conseguito successi notevoli nello sport, come nel caso di Egonu, riduce l’eccezionalità e l’italianità stessa di queste atlete.



Analogamente, le affermazioni di Vannacci, che ha rilevato che i “tratti somatici” di Egonu non rappresentano l’italianità, sono altrettanto problematiche. Questo ragionamento rievoca una mentalità di tipo coloniale, creando un recinto in cui la patria viene delimitata da caratteristiche fisiche.

Se vogliamo parlare di integrazione, bisogna criticare la convinzione che si debba “integrare” qualcuno, come se la diversità fosse una mancanza. Dobbiamo costruire una società che non inglobi o schiacci le differenze, ma permetta a tutti di coesistere senza perdere la propria identità. L’idea stessa di integrazione implica che ci sia qualcosa da assimilare, ma ciò non è mai stato il punto della questione. Dai bambini in aula agli adulti che vivono le loro vite, ciò che conta è che siamo già parte – e completiamo – la società.

In campo sociale, il concetto di inclusione, così frequentemente abusato, mostra le sue imperfezioni. Non si può pensare che le persone, come quelle transgender o di altra etnia, debbano essere incluse in una società. La realtà è che già fanno parte della società e la arricchiscono con le loro esperienze e diversità. Non ha senso che una presunta maggioranza conceda la propria benevolenza a una minoranza, il che implica una gerarchia inaccettabile.

Le reazioni alle critiche ricevute da Vespa e Vannacci, tra cui la loro stupore, dimostrano che molti all’interno dei media e della politica non comprendono il profondo disagio causato dalle loro parole. Vespa, in particolare, ha tentato una rettifica, indicando che il suo commento sull’integrazione si riferisse a un bisogno di affrontare un mondo razzista. Tuttavia, non comprende che il suo linguaggio contribuisce al razzismo stesso. La sottolineatura di differenze basate sul colore della pelle perpetua una divisione che non ha senso e oscura la realtà dell’italianità contemporanea.

Infine, ciò che deve essere sottolineato è che il colore della pelle non ha alcuna importanza quando si parla di successo e appartenenza. Qualsiasi persona, indipendentemente dall’aspetto fisico, è parte integrante della multifacetica identità nazionale italiana. Durante il percorso della vita, impariamo che le differenze non solo devono essere celebrate, ma costituire una risorsa per una società che cresce e si evolve. La strada è ancora lunga, ma la consapevolezza di tali realtà è fondamentale per abbattere i confini artificiali imposti dal pregiudizio.

Infine, un grande complimento alla nazionale italiana di volley, che ha conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, un risultato che rende onore al concetto di vera unità e integrità.



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