Il passaggio dal titolo di studio al mondo del lavoro spesso non è così agevole come ci si aspetta. La storia di Ohm, un ragazzo laureato che ha inviato ben 1.400 curriculum ad altrettante aziende senza trovare impiego, è emblematica di una realtà diffusa. Ohm ha scelto TikTok per condividere la sua frustrante esperienza, evidenziando un problema che va oltre i confini nazionali.
Il giovane, non italiano, ma rappresentativo di una condizione globale, ha utilizzato il popolare social media per denunciare la sua situazione. Nonostante i suoi sforzi, la ricerca di lavoro si è rivelata infruttuosa, con un continuo susseguirsi di risposte standard come il classico “le faremo sapere”. Ohm ha adottato diversi approcci, sfruttando piattaforme come LinkedIn e altri servizi online, ma il risultato è stato deludente.
Nel suo sfogo su TikTok, Ohm ha ironizzato sul cliché che promette un facile inserimento lavorativo dopo la laurea, una promessa che nel suo caso si è rivelata illusoria. Ha sottolineato di aver seguito vari suggerimenti e consigli, ma le opportunità di lavoro non sono emerse. La sua esperienza riflette la frustrazione di molti laureati che si scontrano con la dura realtà del mercato del lavoro.
Ohm ha evidenziato l’incredulità degli altri riguardo al numero massiccio di curriculum inviati: “Nessuno mi crede che sono 1.400 i curriculum inviati, ma è la verità”. La sua situazione ha suscitato solidarietà online, con altri utenti che condividono storie simili di lunghe ricerche di lavoro e delusioni continue.
In un mondo in cui la competizione è feroce e le opportunità sembrano sfuggire anche a candidati qualificati, la storia di Ohm risuona come un campanello d’allarme sulla complessità del mercato del lavoro odierno. La sua testimonianza rappresenta una voce tra tante che sottolinea la necessità di esaminare da vicino le sfide che i laureati affrontano nel tradursi dal mondo accademico a quello professionale. La domanda resta aperta: quale consiglio avreste per giovani come Ohm in questa situazione?
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