Controcopertina

Lanciato in mare con le mani legate, poche ferite sul corpo del ventenne salvato: preoccupazione a Santo Spirito



È stato salvato da un pescatore dopo essere stato gettato in mare con le mani legate tra gli scogli di Santo Spirito a Bari. Quello che è successo a un ragazzo di 20 anni di origini sudanesi, che ha anche denunciato di essere stato picchiato e violentato da una baby gang, è ora un caso che gli inquirenti stanno cercando di risolvere, poiché ci sono vari punti da chiarire.



L’allerta è stata data la scorsa notte intorno alle 2, quando un pescatore ha visto il giovane in acqua: era lì forse da alcune ore con la schiena bloccata tra le rocce. Indossava ancora i vestiti e le sue mani erano legate dietro la schiena. Dopo essere stato soccorso, è stato portato in ospedale per ipotermia. Grazie all’intervento dei medici, è stato evitato il peggio e il 20enne è stato dimesso.

Agli inquirenti ha inizialmente raccontato di essere stato aggredito e violentato da alcuni ragazzi, forse membri di una baby gang, che lo hanno circondato e picchiato, prima di gettarlo in mare. Tuttavia, ha poi cambiato versione. Le forze dell’ordine mantengono il riserbo sulle dichiarazioni del giovane, ma non è stato possibile confermare se sia stato effettivamente vittima di abusi, visto che si è rifiutato di sottoporsi a esami medici specifici.

Secondo il Corriere della Sera, non ci sarebbero segni evidenti di violenze o traumi sul suo corpo. Un aiuto importante per le indagini, che proseguono rapidamente, potrebbe arrivare dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza nella zona del porto a Santo Spirito. Al momento, ci sono solo supposizioni su quanto accaduto.



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