La vedova di Hugh Hefner ha pubblicato un’autobiografia in cui rivela gli aspetti oscuri della sua relazione con il fondatore di Playboy. Crystal, nell’opera intitolata “Only Say good things: surviving Playboy and finding myself”, racconta di aver pagato a caro prezzo il successo che ha ottenuto come sua moglie. Entrata nella Playboy Mansion all’età di 21 anni, la modella racconta di essere stata solo uno dei tanti oggetti di Hefner. La sua autobiografia offre uno sguardo crudo sull’oggettivazione e la misoginia presenti all’interno della residenza.
Nel libro, Crystal rivela di essere stata la favorita di Hefner, ma di aver iniziato a perdere se stessa nella relazione. Attraverso il suo racconto, emerge il controllo esercitato da Hefner sulla sua vita, che includeva sesso programmato e rigidità nelle regole. Crystal sottolinea anche l’aspetto maniacale di Hefner per le bionde, tanto da imporre alle donne attorno a lui di avere i capelli dello stesso colore. Le emerge anche l’obbligo di decolorare i suoi capelli, che le ha provocato ferite e vesciche.
La vedova di Hugh Hefner conclude la sua autobiografia ricordando la sua fuga dalla Playboy Mansion per rispettare il coprifuoco, durante la quale spesso trovava il marito a letto con altre donne nude. Con la pubblicazione di questo libro, Crystal Hefner offre uno sguardo intimo sulla sua relazione con il magnate di Playboy e denuncia l’oppressione e la manipolazione a cui è stata sottoposta.
Curiosità:
– Hugh Hefner è morto nel 2017 all’età di 91 anni.
– Crystal Hefner ha condiviso il letto con Hefner e le sue altre due fidanzate durante gli anni di fidanzamento.
– Le donne che frequentavano Hefner dovevano rispettare un rigido coprifuoco e ricevevano un’indennità settimanale come “soldi per la benzina”.
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