Controcopertina

La tragedia della 13enne di Piacenza, incastrato grazie a referti medici



Oggi, lunedì 28 ottobre, si svolgeranno i primi accertamenti autoptici sul corpo della 13enne caduta dal balcone del settimo piano di un edificio a Piacenza. L’esame, che inizierà alle 18, includerà una prima analisi esterna delle lesioni subite dalla giovane durante la caduta, seguita dalla preparazione per una tomografia computerizzata (Tac), prevista per domani alle 10. L’avvocato della famiglia, Lorenza Dordoni, ha annunciato la produzione di certificati medici legati al comportamento dell’ex fidanzato della ragazza, elemento centrale nelle indagini.



Circostanze dell’accaduto e ipotesi di omicidio

Durante le audizioni preliminari per conferire l’incarico di autopsia, ha preso parte l’avvocata Stefania Sacchetti. Le indagini si stanno concentrando su un presunto omicidio volontario, con l’ex fidanzato della ragazza, un 15enne, sotto inchiesta. La difesa della famiglia della vittima intende presentare testimonianze e chat di messaggistica che rivelerebbero un comportamento ossessivo da parte del giovane, gettando pesanti ombre su di lui in relazione alla dinamica dell’evento.

L’ipotesi degli inquirenti è che la ragazzina sia stata spinta o gettata dal balcone, una possibilità che ha già portato a un interrogatorio del sospettato subito dopo il tragico accaduto. Secondo le parole della legale della vittima, vi sarebbero elementi da considerare, e l’accertamento medico-legale rappresenta un passo fondamentale per chiarire le circostanze di questa drammatica vicenda.

Accuse e prove a carico dell’ex fidanzato

Le indagini sono inoltre supportate da prove che suggeriscono un quadro di violenza pregressa. La 13enne aveva già denunciato comportamenti inappropriati da parte del 15enne, che sarebbero sfociati in episodi di violenza e intimidazione. Stando alle dichiarazioni della sorella della vittima, Viktoria, l’ex fidanzato si era presentato più volte davanti alla loro abitazione e presso la scuola, manifestando un atteggiamento oppressivo che aveva già allarmato i familiari.

I documenti e i certificati medici in possesso della famiglia, secondo quanto affermato dall’avvocato Dordoni, avrebbero il potenziale di incriminare il giovane, fornendo una più chiara panoramica delle violenze subite dalla ragazza e delle sue denunce. Qualora tali certificati vengano riconosciuti come validi dal Pubblico Ministero, potrebbero significare un passo decisivo nelle indagini e nella costruzione di un caso solido contro il presunto colpevole.

Considerazioni finali

L’accaduto ha suscitato profondo sgomento e ha mobilitato non solo le autorità, ma l’intera comunità locale, rendendo evidente la necessità di intervenire contro la violenza tra adolescenti. Con l’autopsia in corso e le indagini che si intensificano, ci si attende che l’emergere di nuove informazioni possa portare a una maggiore comprensione della complessa rete di eventi che ha portato a questa tragica situazione. La speranza è che si possa fare chiarezza su una vicenda così delicata, affinché la giustizia possa essere fatta per la giovane vita spezzata e la sua famiglia possa trovare almeno un po’ di tranquillità in un momento così difficile.



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