Il drammatico bilancio di una mattanza in Sardegna: un operaio di 52 anni ha sparato e ucciso la moglie e la figlia, colpendo poi anche altri familiari e un vicino prima di togliersi la vita.
La comunità di Nuoro è scossa da un’orrenda tragedia familiare che ha avuto luogo nella serata di ieri. Un uomo di 52 anni, Roberto G., si è trasformato da padre e marito a tragico carnefice, uccidendo con una pistola calibro 7,65 la moglie 43enne e la figlia 24enne. Successivamente ha attaccato gli altri due figli, di 10 e 14 anni, e un vicino di casa, ferendo anche la madre, prima di suicidarsi. La notizia ha lasciato la cittadinanza in uno stato di shock e incredulità.
La nottata è stata caratterizzata da momenti critici: il figlio di 10 anni e il vicino, colpiti gravemente, sono stati sottoposti a una procedura di morte cerebrale, elevando il conteggio delle vittime a cinque. Fortunatamente, il figlio di 14 anni è l’unico membro della famiglia a essere sopravvissuto, restando ferito in modo non grave. Anche la madre dell’omicida, pur ferita alla testa, non è in pericolo di vita, permettendo ai soccorritori di fornire assistenza.
L’andamento delle indagini
Le indagini riguardanti questa atroce strage sono affidate ai pubblici ministeri di Nuoro, Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto, in collaborazione con la Polizia di Stato e i Carabinieri. La loro priorità è chiarire le circostanze dietro a questo gesto inimmaginabile. “L’immane tragedia che ha colpito Nuoro merita risposta a tutte le domande che l’attanagliano. Stiamo lavorando seriamente per trovare verità e giustizia,” ha commentato il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio.
Malgrado l’intensa attività investigativa, il movente della mattanza rimane avvolto nel mistero. Alcune informazioni indicano che l’uomo e la moglie fossero in fase di separazione, sebbene i vicini riferiscano di una coppia apparentemente affiatata. Al momento non sono stati trovati segni di violenza domestica precedenti, il che complica ulteriormente la situazione.
La dinamica della tragedia
La pistola utilizzata, regolarmente detenuta, riflette la passione dell’operaio per le armi, avendo ottenuto un porto d’armi. Dai rapporti disponibili, emerge che tutte le vittime sono state colpite alla testa, segno di un attacco mirato e brutale. Tra le vittime è compreso anche il vicino di casa, un pensionato di 69 anni, che, come raccontato dalle forze dell’ordine, si trovava nella casa per far riparare l’energia elettrica saltata a causa di un temporale.
Il vicino e l’operaio si sono incontrati casualmente sul pianerottolo dopo che il primo aveva già compiuto l’orrendo atto. Una situazione che rende la tragedia ancora più straziante. Un triste epilogo per una vita che, almeno apparentemente, sembrava seguirne il normale corso.
Mentre la città di Nuoro fatica a riprendersi da questo drammatico evento, restano aperti interrogativi sul futuro di coloro che sopravvivono a questa tragedia. Con la speranza di una recupero per il ragazzo di 14 anni e per la madre dell’omicida, si chiude un capitolo devastante per una comunità che cerca di fare senso in mezzo a un dolore incomprensibile. In queste situazioni, il processo di elaborazione e comprensione della violenza familiare diventa un passaggio cruciale per il benessere collettivo e per la sviluppo di meccanismi di prevenzione nei confronti di simili eventi futuri.
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