I corgi sono stati uno dei più cari amori della regina Elisabetta II, ma la loro presenza a corte ha celato molte insidie e difficoltà: scopriamo l’incredibile storia che si cela dietro ai cagnolini reali.
La regina Elisabetta II, scomparsa nel settembre 2022, rimane una figura di grande rilevanza nella storia contemporanea, nonché un simbolo di forza e dignità. La sua passione per i corgi, cani di origine gallese, continua a suscitare curiosità tra i suoi ammiratori. Il giornalista Craig Brown ha recentemente esplorato questo legame in dettaglio nel suo libro A Voyage Around the Queen, rivelando aspetti inediti e talvolta inquietanti legati alla vita a corte con questi animali.
Il legame tra la regina Elisabetta II e i corgi: numeri e curiosità
I corgi non sono solo stati i fedeli compagni della regina, ma anche un simbolo di regalità. Tra il 1944 e il 2018, Elisabetta II ha accolto 83 cagnolini, tra cui pure dorgi, una razza mista di corgi e bassotti. Il primo di questi animali, Susan, le fu regalato quando aveva solo diciotto anni, avviando così una tradizione che ha avuto eco nel tempo. Nel 1984, il Royal Lodge di Windsor ospitava un vero e proprio gruppo di cuccioli, rendendo le giornate della sovrana frenetiche e, a volte, problematiche.
Tuttavia, il carattere di questi adorabili cani non era sempre giocoso e affettuoso. Sebbene i corgi siano noti per la loro vivacità, essi hanno mostrato un’indole particolarmente aggressiva. Le maniere affettuose della principessa Anna non erano sufficienti a placare l’ardore dei cuccioli, il cui comportamento ha ben presto messo alla prova la pazienza dell’entourage reale.
I corgi della regina: tra affetto e aggressività
Con il passare degli anni, il comportamento vivace dei corgi ha creato non pochi disagi. Il loro istinto di gioco li portava a mettere a soqquadro le stanze del palazzo, distruggendo mobili e comportandosi in modo imprevedibile. Gli stessi membri del personale e persino la regina madre sono caduti preda delle loro buffonate e attacchi. Si narra che Elisabetta II abbia riportato ferite, necessitando anche di punti di sutura a causa dei morsi dei suoi amati animali.
La convivenza a corte si fece così complessa che nel decennio degli anni ’60 fu necessario affiggere un cartello di avvertimento all’esterno di Balmoral, recante l’iscrizione “Attenti al cane”, dopo un episodio in cui un corgi assalì il postino. Di fronte a questo scenario, la sovrana ha trovato una tecnica singolare per calmare i suoi cagnolini: la musica della cornamusa. Questo metodo ha rivelato come, contrariamente a quanto si possa pensare, la gestione dei corgi non fosse affatto una questione di semplice affetto, ma richiedesse abilità e strategia, proprio come per qualsiasi famiglia che allevi un animale domestico.
Elisabetta II da bambina con uno dei suoi cuccioli
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