Controcopertina

La storia di gemelli, entrambi malati di cancro a quattro anni di intervallo, si trasforma in un documentario



Una madre e i suoi gemelli, accomunati da una battaglia contro una malattia devastante, condividono la loro storia in un nuovo documentario che toccherà il cuore di molti. La resilienza e la determinazione di Rhea e dei suoi undicenni, A. e AD, resteranno nella memoria di chiunque ascolti la loro testimonianza.



Il più grande incubo per qualsiasi genitore è vedere il proprio figlio soffrire. Rhea, una madre afroamericana con un completo di sei figli, ha vissuto questa realtà in un modo straordinariamente difficile: entrambi i suoi gemelli hanno dovuto affrontare una forma severa di leucemia a distanza di quattro anni l’uno dall’altro.

Nonostante le avversità, Rhea e i suoi due ragazzi non hanno mai spento la loro luce di speranza. La loro storia apparirà nella serie “Kids Like Us”, un documentario di Sky UK che racconta le vite straordinarie di giovani combattenti contro il cancro. In occasione di questa nuova avventura, Rhea e i suoi gemelli hanno condiviso le loro esperienze con il quotidiano britannico Daily Mail.

L’inizio della battaglia per A. risale all’ottobre del 2019, quando ha mostrato sintomi che ricordavano un’infezione streptococcica, manifestando febbre alta e forti mal di testa. Quando il bambino ha cominciato a faticare a respirare, Rhea ha immediatamente chiesto ulteriori indagini mediche. Dopo un lungo iter di esami, la scoperta di una massa nel petto ha fatto scattare l’allerta.

La diagnosi lascerà tutti senza parole: A. era affetto da leucemia linfoblastica acuta a cellule T, una forma di cancro rara e particolarmente aggressiva, contraddistinta da un’iperproduzione di globuli bianchi. Mentre un bambino sano ha attorno ai 15.000 globuli bianchi nel sangue, A. ne aveva oltre 500.000.

Dopo più di due anni di trattamenti intensivi e variazioni in ricoveri, A. è riuscito a sconfiggere la malattia, ottenendo un risultato che la madre ha definito un vero miracolo. Tuttavia, la felicità è stata di corta durata.

Un nuovo incubo è riemerso a distanza di soli undici mesi, quando AD, dopo un’intensa sessione di football, è tornato a casa lamentando un forte disagio, che inizialmente attribuiva a un infortunio. Tuttavia, con il passare del tempo, la sua condizione è peggiorata e ha cominciato a soffrire di nausea e difficoltà respiratorie.

Inizialmente, i medici sospettavano un trauma cranico, ma la successiva diagnosi ha rivelato una verità amara: AD era gravemente malato come il fratello. “Le mie prime parole furono: non posso vivere di nuovo questo incubo”, ha ricordato Rhea, che era stata rassicurata dai dottori in merito al benessere del secondo gemello al tempo della prima diagnosi.

Attualmente, AD sta proseguendo un percorso di cura complesso e difficile, contrassegnato da complicazioni come pancreatite, emorragie cerebrali e problematiche al fegato e alla milza, eventi che hanno inciso pesantemente sulle sue forze e sul suo stato di salute.

Tuttavia, nonostante le sfide, ora AD trova forza e aiuto nel legame con suo fratello. A., che ha ottenuto la remissione del carcinoma, è il suo primo sostenitore, incoraggiandolo quotidianamente a mantenere la calma e a guardare avanti verso un futuro più luminoso. “Ho già affrontato tutto questo, vedrai che anche tu ce la farai”, ripete frequentemente A. al fratello.

“Vederlo superare ciò che ha affrontato mi ha dato speranza”, ha confessato AD. “Ho capito che anch’io posso vincere questa battaglia”. La loro unione, il supporto reciproco e la resilienza dimostrano quanto sia potente l’amore fraterno nel superare le prove più difficili della vita.



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