La polizia arriva e le escort si gettano dalla finestra durante un blitz a Ostia, dove incontravano clienti per massaggi



Una fuga degna di un film, quella delle due escort cinesi che per evitare i controlli della polizia si sono calate con un lenzuolo dalla finestra di un centro massaggi a Ostia. L’episodio ha avuto luogo in un appartamento a pochi passi da piazza Sirio, dove le ragazze ricevevano i clienti per trattamenti personalizzati.



Il continuo andirivieni di persone aveva insospettito i residenti ed esasperato gli inquilini e i condomini del palazzo. Erano stati proprio loro a segnalare ai poliziotti del distretto Lido l’anomalo passaggio di decine di uomini a tutte le ore del giorno e fino a tarda sera. Gli agenti avevano così messo sotto sorveglianza l’edificio, verificando come da quel portone uscissero ed entrassero solo uomini, mentre non si vedevano entrare donne.

Blitz della polizia e fuga rocambolesca

Durante un servizio mirato contro la prostituzione, gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento al secondo piano. Le due giovani cinesi si sono chiuse in una stanza, hanno aperto la finestra, legato le lenzuola del letto matrimoniale per formare una lunga corda, sono salite sul davanzale e tenendosi ai teli di cotone si sono calate nel vuoto, tentando di sfuggire ai controlli. Purtroppo, le lenzuola non hanno retto il peso e le ragazze sono precipitate sul marciapiede, rimanendo ferite.

Soccorsi e ricovero in codice rosso

Soccorse dagli stessi poliziotti, le due escort cinesi sono state trasferite dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale Giova Battista Grassi dove sono state ricoverate in codice rosso. Nonostante le gravi ferite, le loro condizioni non desterebbero tuttavia alcuna preoccupazione.

Sono in corso ulteriori verifiche per identificare gli eventuali responsabili del giro di prostituzione accertato dagli investigatori del Lido. Le due giovani cinesi, inoltre, non avevano con loro i documenti e non è escluso che fossero stati “sequestrati” da chi materialmente gestiva l’attività a luci rosse.

Un mese fa a Casal Bertone i carabinieri avevano scoperto un centro massaggi a luci rosse gestito da due donne cinesi di 45 e 40 anni, finite ai domiciliari per istigazione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. A tradirle era stata la massiccia pubblicità della casa d’appuntamenti lanciata su internet e pubblicata nella sezione annunci della carta stampata, in cui venivano anche indicati i servizi extra offerti ai clienti con tanto di recensione degli stessi. Insomma, un giro molto ben avviato che fruttava diverse migliaia di euro al mese alle due donne.

Sequestro preventivo e arresti per prostituzione

La procura della Repubblica di Roma ha ordinato il sequestro preventivo del locale. A febbraio scorso, invece, a finire in manette erano stati un commercialista romano e le due tenutarie dei centri massaggi dei quartieri Magliana e Mazzini. Le due donne cinesi di 52 e 57 anni gestivano le ragazze e i clienti, mentre l’insospettabile commercialista aveva il compito di far quadrare i conti di un giro di prostituzione che andava avanti da almeno un paio di anni, fino a quando i tre non sono stati arrestati dal gruppo Spe della polizia locale di Roma Capitale, al termine di un’indagine portata avanti con intercettazioni telefoniche, appostamenti e testimonianze di alcuni clienti.

Conclusione: lotta alla prostituzione e sfruttamento

Questi episodi mettono in luce l’importanza di una lotta costante contro la prostituzione e lo sfruttamento delle donne, spesso vittime di organizzazioni criminali che le costringono a vendere il proprio corpo. È fondamentale che le forze dell’ordine continuino a monitorare e a intervenire in modo tempestivo per smantellare questi giri di prostituzione, garantendo protezione alle vittime e punendo i responsabili. Solo attraverso un impegno costante e una collaborazione tra istituzioni e cittadini sarà possibile contrastare efficacemente questo fenomeno e tutelare la dignità e i diritti delle donne.



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