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Kyrgios accusa Sinner di doping: “Clostebol usato per nascondere l’uso di sostanze proibite”



Nick Kyrgios continua la sua personale guerra contro Jannik Sinner e lo attacca ancora, alzando notevolmente il livello. Kyrgios ha ripostato su ‘X’ un tweet in cui si afferma che il Clostebol, la pomata che ha portato alla positività di Sinner (successivamente scagionato), sia stata usata per mascherare un pesante ciclo di doping.



Kyrgios condivide un post molto duro contro Sinner

Un altro capitolo della polemica tra Kyrgios e Sinner si svolge sui social. Questa disputa sembra giovare solo a Kyrgios, che, in attesa di tornare in campo dopo una lunga pausa, continua a colpire il numero 1 della classifica ATP, scagionato dall’ITIA nel caso Clostebol.

Kyrgios non perde occasione e si serve di un tweet di un’utente di nome Laure Reevi, che ha condiviso un post di Sky Sport sui titoli vinti da Sinner nel 2024. Laure ha pubblicato un’immagine e un commento molto pungente: “Il Clostebol serve a mascherare cicli di doping pesanti. Loro avevano lo spray nella borsa per avere un alibi. In 5 minuti hanno saputo della contaminazione. E andiamo!”.

Le parole di questo utente sono molto severe e rischiano di portare a una denuncia per diffamazione da parte di Sinner. Kyrgios ha ripostato quel tweet per alimentare la polemica e ha gettato ulteriore benzina sul fuoco, facendo notare che non segue Laura Reevi, che sembra tifare Djokovic. Quindi, Kyrgios ha cercato attivamente quel post anti-Sinner.

La questione Clostebol è nota. Sinner era stato trovato positivo a un controllo antidoping durante il torneo di Indian Wells, positività confermata anche a Miami. Il processo è iniziato subito e ad agosto si è concluso con l’assoluzione di Sinner.

La contaminazione è avvenuta a causa di una pomata usata dal suo ex preparatore Giacomo Naldi, che è stata trasferita durante una sessione di massaggi. Jannik è stato scagionato, ma poche settimane fa, la WADA ha presentato ricorso e ci sarà un nuovo procedimento nel medio termine, che ovviamente preoccupa il numero 1 al mondo, che è sempre determinato in campo.



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