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Incidente mortale sulla Laurentina: la madre e l’amica della tredicenne deceduta rischiano il processo per omicidio stradale



Una tragica vicenda ha colpito Roma, dove una ragazza di 13 anni ha perso la vita a causa di un incidente stradale avvenuto sulla via Laurentina lo scorso novembre. Gli inquirenti hanno richiesto che vengano portate a giudizio la madre della vittima e la sua amica, che si trovavano in auto con lei al momento dell’incidente, poiché entrambe non avrebbero controllato se la minorenne indossasse la cintura di sicurezza.



Le indagini hanno rivelato che, durante il drammatico impatto, la giovane non aveva allacciato la cintura, e per questo motivo i pubblici ministeri hanno stipulato di processare sia la madre che l’amica della famiglia. Le accuse formulate includono omicidio stradale e omessa vigilanza.

La madre della tredicenne, interrogata dagli investigatori, ha dichiarato che all’inizio del tragitto la figlia aveva la cintura allacciata, ma che successivamente si sarebbe addormentata. Tuttavia, secondo le autorità, la donna avrebbe dovuto rimanere vigile e controllare costantemente la sicurezza della figlia. Anche se la ragazzina avesse scelto di togliersi la cintura autonomamente, quest’azione non esonera gli adulti presenti dalle loro responsabilità. L’amica della madre, Betty Sortile, che era alla guida dell’auto, è altresì accusata di aver superato leggermente i limiti di velocità, causando il ribaltamento del veicolo.

Il drammatico incidente è avvenuto nella sera del 4 novembre scorso. Le due donne avevano deciso di andare a cena a Anzio, portando con sé la figlia della Signora Gerundo. Dopo una serata trascorsa insieme, le tre donne erano tornate a Roma intorno all’una di notte, ma il tempo era peggiorato e iniziava a piovere. Quando la Golf sulla quale viaggiavano ha raggiunto l’incrocio con via Giovanni Gutenberg, Betty ha improvvisamente perso il controllo del veicolo, provocando un violento impatto. Sebbene le due adulte siano uscite illese dalla collisione, la tredicenne, che si trovava sui sedili posteriori e senza cintura, ha subito le conseguenze più gravi.

Questa tragica storia ha scosso la comunità locale e ha riportato alla ribalta il tema della sicurezza sui veicoli, soprattutto riguardo all’uso delle cinture di sicurezza, un obbligo che, purtroppo, è stato ignorato in questa occasione. Il caso ha generato anche un dibattito sulle responsabilità genitoriali e sull’importanza di vigilare sui più giovani durante i viaggi in auto. La decisione finale sul rinvio a giudizio delle due donne è attesa nelle prossime settimane e non mancherà di suscitare l’attenzione di media e opinione pubblica.



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