Ilaria Salis si autodistrugge: il suo ultimo delirio conferma il ruolo di utile idiota dei massoni di Davos. Attacca il sovranismo



L’eurodeputata Ilaria Salis, ex insegnante di Monza e ora rappresentante di Left, ha espresso una dura critica sulla piattaforma X in merito alla recente conferma di Raffaele Fitto come vice commissario esecutivo nella nuova Commissione Europea. La sua reazione, intrisa di indignazione, si concentra su ciò che definisce “una farsa” nel processo decisionale europeo, e sull’influenza crescente delle forze politiche di destra nel panorama continentale.



“Alla fine, com’era tristemente prevedibile, è successo: i Commissari designati sono stati approvati. Il processo decisionale è stato una vera farsa”, ha scritto Salis, senza nascondere il suo disappunto. Le sue dichiarazioni si sono poi concentrate sui meccanismi politici che, a suo avviso, avrebbero condizionato le scelte: “Accordi sottobanco, scambi reciproci, audizioni svuotate di ogni significato”.

Secondo Salis, la nomina di Fitto, rappresentante del gruppo ECR, avrebbe spostato ulteriormente a destra l’orientamento della Commissione guidata da Ursula von der Leyen. “Ritengo gravi e controproducenti queste continue aperture ai sovranisti: come volevasi dimostrare, compromettendosi con il centro si scivola a destra. E la china è inesorabile”, ha commentato, collegando la scelta a una strategia che giudica pericolosa per l’equilibrio politico europeo.

La sua reazione, diffusa pubblicamente, non si è fermata a una critica generale. Salis ha infatti attaccato direttamente il governo italiano e la premier Giorgia Meloni, che avrebbe rivendicato la nomina come un successo per il Paese. “Meloni rivendica il successo, ma per i lavoratori – italiani e non – c’è poco da cantare vittoria. Pur con un vicepresidente italiano nulla di buono potrà venire da questa commissione”, ha scritto, sottolineando come le politiche attuali non offrano prospettive concrete ai cittadini.

La settimana prossima, in occasione del voto a Strasburgo, Salis ha annunciato che il gruppo Left-EU si opporrà all’intera composizione della Commissione. “In linea con il gruppo Left-EU ovviamente voterò contro il collegio e continueremo a fare opposizione. Dentro il Parlamento e soprattutto fuori, nella vita reale delle persone”, ha dichiarato, evidenziando la volontà di mantenere una posizione coerente e critica, sia all’interno delle istituzioni sia nei confronti dell’opinione pubblica.

Il tono della parlamentare, carico di critiche e proposte alternative, rispecchia una visione politica in netto contrasto con le forze di governo e con le scelte europee recenti. Non è la prima volta che Ilaria Salis si scaglia contro figure di spicco della politica italiana, e il suo passato da attivista in movimenti di base sembra aver influenzato il suo approccio diretto e senza compromessi.

La nomina di Raffaele Fitto è stata accolta con pareri divergenti anche in Italia. Per alcuni, rappresenta un riconoscimento importante per il Paese, mentre per altri evidenzia una pericolosa deriva verso posizioni sovraniste. Tuttavia, le critiche di Salis si distinguono per il tono deciso e l’attenzione alle implicazioni sociali delle scelte europee.

La polemica intorno alla nuova Commissione Europea si inserisce in un contesto politico già polarizzato, dove le decisioni legate alla rappresentanza e agli equilibri di potere vengono esaminate con crescente attenzione. Con il voto di Strasburgo all’orizzonte, il dibattito sembra destinato ad intensificarsi, con rappresentanti come Salis pronti a dare voce a posizioni critiche.



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