Luigi Avella ha rilasciato recentemente una dichiarazione in merito alla denuncia per diffamazione presentata dal vescovo Marco Salvi della diocesi di Civita Castellana. La questione scaturisce da un commento su un post Facebook, successivamente rimosso, legato alle controversie sui presunti eventi miracolosi a Trevignano Romano.
Il vescovo Salvi, Gisella Cardia e Luigi Avella
Nella controversa vicenda di Trevignano Romano, che ha visto crescere un acceso dibattito sulle finte apparizioni della Madonna a Maria Giuseppa Scarpulla, il vescovo Marco Salvi ha denunciato Luigi Avella per diffamazione. Questa denuncia fa riferimento a fatti risalenti al 24 marzo, quando Avella ha criticato l’operato della diocesi, a seguito della sua significativa donazione di 123mila euro alla veggente Gisella Cardia.
Avella ritiene che la denuncia sia una reazione a un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, dove esprimeva il suo punto di vista riguardo al decreto del 6 marzo della commissione diocesana, la quale ha dichiarato che le apparizioni sono false utilizzando la formula “Constat de non supernaturalitate”.
Il commento di Avella sull’assenza di sanzioni nel decreto
Nel suo post, Avella ha affermato di essere soddisfatto del verdetto della commissione, ma ha criticato la decisione di Salvi di non adottare sanzioni per chi avesse violato il decreto. Questa mancanza di azioni porterebbe, secondo lui, a conseguenze gravose, permettendo ai coniugi Cardia di continuare gli incontri di preghiera, nonostante il campo di via delle Rose fosse stato sequestrato e ceduto al Comune.
Avella è stato il primo a presentare denuncia contro Gisella e suo marito Gianni per truffa aggravata, a seguito della quale è attualmente in corso un’inchiesta della Procura di Civitavecchia.
Avella: “Non ho diffamato il vescovo Salvi”
“Non ho diffamato il vescovo Salvi, avrei potuto querelare l’ex vescovo Romano Rossi, ma non l’ho fatto”, ha dichiarato Avella. Egli ha espresso la propria convinzione di essere stato indotto a donare denaro a Gisella grazie alla condotta permissiva della diocesi. Hau anche affermato di non essere mai stato interpellato come testimone nella commissione diocesana sui fatti di Trevignano, nonostante fosse un ex fedele molto vicino alla veggente.
Avella, infine, ha reso noto che ha scritto diversi libri sulla questione, disponibili in forma gratuita e che una parte di tali informazioni è a disposizione delle autorità giudiziarie nel caso fosse necessario in futuro.
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