Marco Mengoni dedica “Luce” alla madre nel primo episodio della trilogia “Materia” intitolato “Terra”: un toccante omaggio alla donna scomparsa di recente
Il 3 dicembre 2021, Marco Mengoni ha pubblicato il suo sesto album, “Materia (Terra)”, che include “Luce”, una canzone profondamente personale e intima. Questo brano rappresenta uno dei punti salienti del progetto, mettendo in luce il legame speciale tra l’artista e la sua madre, Nadia Ferrari, a cui è dedicato l’intero album. Purtroppo, Nadia è venuta a mancare recentemente, laddove Repubblica riporta che si trovava in condizioni di salute precarie da tempo.
Nella presentazione di “Luce”, Marco Mengoni ha spiegato: “Ho composto una canzone in onore di mia mamma; nel primo video ‘Cambia un uomo’, ho voluto includere anche mio padre, poiché sono le persone più importanti della mia vita. Questo momento di cambiamento e di crescita richiedeva la loro presenza, in un periodo in cui mi sono confrontato profondamente con me stesso”.
Il brano “Luce” si distingue come una ode alla donna che ha influenzato profondamente la vita del cantante, riflettendo sentimenti di amore, perdita e rispetto. Con oltre sei dischi di platino all’attivo, Mengoni continua a consolidare il suo ruolo non solo come artista, ma anche come narratore di storie personali e universali.
La dedica a Nadia non è solo un gesto di riconoscimento, ma anche un’opportunità per esplorare temi di crescita personale e trasformazione. La canzone, quindi, non è solo un’espressione del dolore per la perdita, ma anche un modo per celebrare la vita e l’eredità di una madre che ha sicuramente influenzato il percorso artistico e umano di Marco.
In “Materia (Terra)”, Mengoni utilizza la musica come un canale per esplorare le sue emozioni e raccontare la sua storia, rendendola una parte fondamentale della sua identità. Con la sua voce potente e il suo stile unico, porta gli ascoltatori in un viaggio intimo e ricco di significato, donando un messaggio che va oltre la semplice melodia, toccando le corde più profonde del cuore umano.
Il testo di Luce
One, two, three
One, two, three
Difendimi dai lunghi inverni
Da tutti i dubbi che non ho
Dal mondo che mi aspetta fuori
Dalle mie incertezze
E dai miei stessi errori che puntualmente rifarò
Difendimi dai miei pensieri
Che tornano ogni volta qui
Da quell’idea superficiale
Che da un lato è bene e l’altro lato è male
E in fondo non è mai così
E insegnami a fluire come le onde
Che si infrangono continuamente in fondo al dolcе niente
Ed anche quando sеmbro in grado di scalare il mondo
Almeno tu, difendi le mie insicurezze
Tu sei la mia luce
E splendi sempre dentro l’anima, anche in questa notte
Questa lunga notte senza fine
Tutto cambia e invece
Tu illumini sopra ogni nuvola
Che il sole esiste anche in fondo ad una lacrima
E non può far male mai
Non mi fa male mai
Difendimi da spettri ed ombre
Le solite malinconie
Dal solito cinismo stanco, che di punto in bianco
Rende anche i miei sogni soltanto comode bugie (Mm)
E quando mi rassegnerò
E ritornerà una notte madre di incertezze ed orfana di stelle
Tu insegnami a brillare come sa brillare il sole
Che ogni sera scende, ma risorge sempre (Mm)
Tu sei la mia luce
E splendi sempre dentro l’anima, anche in questa notte
Questa lunga notte senza fine
Tutto cambia e invece
Tu illumini sopra ogni nuvola
Che il sole esiste anche in fondo a una lacrima
E non può far male mai
Non mi fa male mai
Tu per me sei luce
Proteggi questo cuore fragile, anche in questa notte
Questa lunga notte senza fine
Rendimi felice
Illumina di sole l’anima
Quando nel buio scivola una lacrima
E non farmi male
Non, non farmi male mai
Non, non farmi male mai
Non, non farmi male mai
Male mai
Il significato profondo di “Luce”: la canzone di Marco Mengoni dedicata alla madre e simbolo di speranza e resilienza
Il brano “Luce” di Marco Mengoni, parte del primo capitolo della trilogia Materia (Terra), rappresenta un’emozionante dedica alla figura della madre. Questa canzone è stata prodotta da E.D.D, alias Giovanni Pallotti, e scritta insieme a Lorenzo Vizzini. “Luce” è stata registrata con l’accompagnamento di una band composta da ben 15 elementi, creando un’atmosfera ricca e coinvolgente.
Al centro di questo brano si trova il rapporto tra Mengoni e sua madre, una relazione che diventa un porto sicuro per il “cuore fragile” del protagonista, capace di offrire conforto anche nelle notti più buie. L’artista descrive sua madre non solo come il rifugio del suo spirito nei momenti di sconforto e melanconia, ma anche come un accesso diretto a quelle emozioni intense che lo accompagnano. In questo contesto, Mengoni la celebra come colui che gli ha insegnato a “brillare come il sole”, un riferimento alla costante presenza della luce solare che, sebbene scenda ogni sera, sorge sempre al mattino. La figura materna riesce a trasformare l’umore del suo enfant, illuminando “l’anima con il sole”, specialmente quando una lacrima scivola nel buio.
Dopo averle dedicato l’intero album Materia (Terra), Mengoni ha ancora una volta onorato sua madre durante uno dei momenti più significativi della sua carriera: il palco del Festival di Sanremo 2023. Dopo aver trionfato con il brano “Due Vite”, ha affermato: “Rivolgo questa vittoria alla donna che mi ha dato la vita. Sono grato alla vita stessa per avermi permesso di affrontare esperienze intense che, sebbene delicate, mi hanno forgiato e fatto crescere”.
Le parole di Mengoni rivelano non solo amore, ma anche un profondo rispetto per il legame che condivide con la madre e per le lezioni apprese nel corso della sua vita. Con la sua musica, Marco non solo celebra la figura di sua madre, ma invita anche tutti a riconoscere l’importanza delle relazioni familiari e a trovare forza nelle difficoltà. “Luce” diventa così un inno alla speranza e alla resilienza, un messaggio che risuona con forza nell’animo di chiunque abbia mai desiderato il calore e la guida di una madre. La dedizione di Mengoni non è solo un tributo personale, ma un richiamo per tutti a riconoscere e celebrare gli esseri amati che ci accompagnano nel nostro cammino.
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