Il sequestro di Alberto Angela: “15 ore di terrore, ero a rischio di essere assassinato



Alberto Angela, noto conduttore televisivo, ha condiviso un episodio drammatico della sua vita: un rapimento che durò 15 ore nel 2002. “Abbiamo rischiato la vita”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a DiPiù tre anni fa, dove ha descritto il traumatico evento che lo vide protagonista insieme alla sua troupe di sei membri.



15 Ore di Puro Terrore” è come Angela ha definito quel giorno in Niger, dove fu aggredito e derubato insieme al suo team. “Sembrava di essere in una scena di Arancia Meccanica, condannati a morte”, ha raccontato al suo ritorno, sottolineando la violenza fisica e psicologica subita: minacce, percosse e il furto di attrezzature, soldi e oggetti personali.

Angela ha spiegato che, nonostante la cautela nell’evitare di sconfinare in zone pericolose, si sono trovati faccia a faccia con tre banditi armati di kalashnikov appena entrati in territorio nigerino. L’assalto è avvenuto all’improvviso, da un veicolo che li ha sorpresi nel deserto, a circa cinquanta chilometri dalla frontiera algerina.

I rapitori, mascherati da militari con turbante e occhiali da sole, li hanno subito immobilizzati. “Era chiaro che eravamo in grave pericolo”, ha detto Angela, descrivendo le ore di angoscia vissute sotto minaccia, tra violenti interrogatori e atti di tortura psicologica.

La liberazione, avvenuta il giorno successivo, è stata per loro un “miracolo” inaspettato, un momento di sollievo dopo un’esperienza al limite che ha portato Angela a riflettere profondamente sul valore della vita. Questo episodio ha lasciato un segno indelebile nella sua esistenza, insegnandogli ad apprezzarla ancora di più.



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