Un’estate di discussioni per il programma “Noos” di Alberto Angela
L’estate televisiva ha visto protagoniste polemiche significative riguardanti Noos, trasmissione condotta da Alberto Angela e considerato il naturale seguito del noto Quark creato da suo padre, Piero Angela. A luglio, il dibattito si è acceso attorno alla decisione della Rai di posticipare la messa in onda di alcune puntate del programma, per evitare che si confrontasse con Temptation Island, un vero e proprio fenomeno televisivo degli ultimi anni. Come ha spiegato l’azienda, “Dobbiamo tutelare un prodotto d’eccellenza“, evidenziando così le motivazioni dietro questa scelta controversa.
Gli ascolti di Noos prima e dopo Temptation Island
Nella serata del 22 agosto, Noos è ritornato sugli schermi, e analizzare i dati di ascolto è diventato cruciale per comprendere l’impatto che le polemiche avrebbero potuto avere sulla trasmissione. Durante la prima serata, Noos ha registrato 1.468.000 telespettatori, con uno share del 12,57%, mentre Canale 5 ha proposto il film Sotto il sole di Amalfi, totalizzando 1.742.000 spettatori e un share del 14%. Questi dati sono interessanti se paragonati a quelli del 11 luglio, quando Noos raggiunse 1.729.000 spettatori e il 12,61% di share, mentre Temptation Island ottenne la bellezza di 3.629.000 spettatori e un impressionante 30,96% di share. Situazione simile si è verificata anche il 18 luglio, con Noos a 1.532.000 spettatori e 11,5%, a fronte dei 3.485.000 spettatori (31,1% di share) di Bisciglia.
Analizzando questi dati, si evidenzia un certo equilibrio negli ascolti di Noos, che si dimostra costante sia in competizione con un programma che attira oltre 3 milioni di telespettatori, sia quando deve fare i conti con un film dal palinsesto simile, il quale ottiene risultati lievemente superiori.
Il limite della cultura in Tv
Il vero dilemma, nel caso si possa parlare di un problema, non risiede quindi in Temptation Island. La conformazione di Noos è questa, e non è sorprendente che un programma di approfondimento scientifico e culturale in prima serata rappresenti una sfida, sia per Rai1 sia per il suo conduttore, Alberto Angela, tra i volti più amati della televisione italiana. È un fatto che l’efficacia di simili contenuti in prima serata possa manifestarsi solo in particolari circostanze, come nel caso di eventi speciali, di una location affascinante o di una tecnica di realizzazione innovativa. Un esempio lampante è rappresentato dallo speciale di Meraviglie dedicato a Pompei, andato in onda in primavera e accolto calorosamente da pubblico e critica.
Al contrario, Noos rimane un programma di approfondimento seriale che, inevitabilmente, stenta a emergere nel panorama televisivo. Questo non implica che il suo valore sia inferiore rispetto ad altri contenuti, ma piuttosto che opera in un ambito completamente differente. Va sottolineato che la Rai dovrebbe rivendicare con determinazione il valore di una proposta che si distacca dall’intrattenimento puro. La scelta di sospendere la programmazione nel mese di luglio si è rivelata quindi una manovra infelice: la Rai, nel tentativo di proteggere uno dei suoi volti più in vista, ha in realtà penalizzato il programma stesso.
“La curiosità è il futuro”, un concetto che riporto spesso alla mente, descrivendo il mio lavoro sul divertimento e la televisione sin dal 2012. Spero sempre di riuscire a raccontare il mondo che osserviamo attraverso i nostri schermi, fosse anche di qualsiasi dimensione. L’influenza di Renzo Arbore è per me una grande ispirazione. Come diceva Arbore, “la TV deve emozionare”, e Noos ha tutto il potenziale per farlo, se solo gli si permette di esplorare il suo spazio unico.
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