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I volontari nel fango romagnolo, l’emozione dell’84enne: “Mi tolgo il cappello di fronte a questa foresta di mani”



Il toccante omaggio di un 84enne di Modigliana ai volontari che, dopo l’alluvione, tornano in soccorso di chi ha subito gravi perdite.



A Modigliana, un 82enne di nome Scherpa si trova a fronteggiare la devastazione causata dall’alluvione del 19 settembre, che ha colpito duramente la sua zona. Il suo amato orto è stato sommerso da una frana di fango, ma nel fine settimana, una marea di giovani volontari è accorsa da ogni angolo dell’Emilia Romagna e dalle regioni limitrofe per prestare assistenza. È un gesto che fa eco ai soccorsi di un anno fa, ma che ha un significato ancora più profondo in questo momento tragico. L’anziano ha voluto rivolgere un toccante messaggio agli “angeli del fango”, diventato rapidamente virale.

Il discorso di Scherpa agli eroi della ricostruzione è stato carico di emozione e gratitudine. “Non voglio essere retorico, ma mi tolgo il cappello per voi,” ha esordito, invitando i ragazzi a sollevare le mani. “Ho visto una foresta di mani, una foresta di giovani che ci ha permesso di realizzare quanto abbiamo fatto.”

Chi è questo anziano che ha conquistato il cuore della comunità? L’84enne continua: “Questo è uno dei momenti più belli della mia vita, mi avete donato felicità e amore. Ricordate che l’amore è il sentimento più profondo, capace di portare gioia a tutto il mondo. Purtroppo, ci sono poche persone cattive che hanno un grande potere, ma spero che tutti comprendano che l’unico sentimento che porta pace è l’amore.”

Il messaggio è stato diffuso e condiviso sui social da Andrea Nonni, noto anche come @dedepillo su Instagram, che racconta storie di personaggi straordinari attraverso la sua piattaforma, “The Pillow”.

Ma perché il soprannome Scherpa? Da piccolo, la madre gli comprò delle scarpe leggermente sovradimensionate per 300 lire, e quando arrivò a scuola con quelle calzature, i compagni lo soprannominarono ‘Scarpazzon’. “Da allora, questo nome mi ha sempre accompagnato,” ricorda l’anziano, simbolo di resilienza di fronte alle avversità. Durante l’intervento, ha potuto contare non solo sull’aiuto dei giovani, ma anche sulla calda partecipazione della comunità, che si è unita in un abbraccio collettivo per supportare chi ha perso tutto.

Questa vicenda mette in luce il poderoso spirito di solidarietà che si manifesta in tempi di crisi, dimostrando che, anche nei momenti più bui, l’umanità può brillare attraverso atti di gentilezza e sacrificio.



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