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I potenziali rischi per i clienti di Banca Progetto in amministrazione giudiziaria a causa di presunti prestiti alla ‘ndrangheta



Nei giorni scorsi, Banca Progetto è stata posta sotto amministrazione giudiziaria a causa di presunti prestiti concessi a soggetti legati alla criminalità organizzata. Ma quali sono le implicazioni per i clienti di questa istituzione finanziaria? Marta Degl’Innocenti, docente del Dipartimento di Economia dell’Università Statale di Milano, fornisce chiarimenti a Fanpage.it.

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Cos’è l’amministrazione giudiziaria e quali sono le sue implicazioni?

Le indagini condotte dal Gico della Guardia di Finanza, sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno portato alla decisione di porre Banca Progetto sotto amministrazione giudiziaria. Questo meccanismo, differente dal commissariamento, è un provvedimento temporaneo utilizzato per proteggere le aziende da infiltrazioni illecite. Gli amministratori giudiziari, nominati dal tribunale, hanno lo scopo di salvaguardare l’operatività e contrastare comportamenti criminali che possano compromettere l’integrità dell’istituzione.



Nel caso specifico di Banca Progetto, la banca potrebbe rimanere operativa anche durante il periodo di amministrazione, che può durare circa un anno. Questo approccio è innovativo in Italia, rappresentando una misura preventiva per depurare l’istituto e ripristinarne la reputazione, così da poterlo eventualmente rimettere sul mercato.

Cosa rischiano i clienti di Banca Progetto?

In generale, le implicazioni per i clienti di una banca soggetta a amministrazione giudiziaria variano in base alla gravità dei presunti illeciti. Un elemento rassicurante è che i depositi fino a 100.000 euro per ciascun depositante sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Pertanto, le famiglie con conti correnti la cui consistenza rientra in questo limite non corrono rischi immediati. Tuttavia, potrebbero verificarsi cambiamenti nei servizi bancari, in particolare nel credito. Le autorità potrebbero decidere di congelare alcune transazioni sospette per ulteriori verifiche.

Per coloro che possiedono depositi superiori a 100.000 euro, la situazione è più incerta. Questi correntisti potrebbero trovarsi esposti a rischi maggiori, inclusi controlli più approfonditi e, in scenari estremi, la possibilità di perdite finanziarie. In caso di liquidazione della banca, il recupero dei fondi oltre il limite assicurato sarebbe problematico e dipenderebbe dalla vendita degli asset dell’istituto. Questo scenario, sebbene raro, potrebbe spingere i correntisti a trasferire i loro risparmi altrove, amplificando un clima di sfiducia.

Degl’Innocenti osserva anche che la connessione di alcune aziende al crimine organizzato, in particolare quelle che hanno ricevuto finanziamenti garantiti dallo Stato, potrebbe generare indignazione tra i consumatori, dato che tali fondi sono di origine pubblica.

In conclusione, la situazione di Banca Progetto sottolinea l’importanza della trasparenza e della fiducia nel settore bancario. Pur incentivando la protezione dei depositi, il sistema bancario deve affrontare il costante scrutinio pubblico per garantire che non vi siano infiltrazioni illecite nelle sue operazioni. Sarà fondamentale attendere la relazione dell’amministratore giudiziario per valutare le future decisioni dei correntisti e la stabilità della banca.



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