Il caso della morte di Hanna Herasimchyk, ex ballerina di night club, ha avuto una svolta significativa: il marito, Konrad Daniec, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La tragica vicenda, avvenuta lo scorso giugno a Pozzuolo Martesana, nel Milanese, sembrava inizialmente un dramma senza sospetti di natura criminale, ma le indagini hanno ribaltato ogni ipotesi iniziale.
Il corpo senza vita di Hanna, 39 anni, era stato trovato nell’appartamento al civico 5 di via del Citra il 12 giugno, al termine di una notte che si è rivelata fatale. Fu proprio il marito, 43 anni, a denunciare il ritrovamento del cadavere, dichiarando di averlo scoperto al rientro a casa dopo un’assenza di due giorni. Tuttavia, gli investigatori hanno iniziato a sospettare di un possibile depistaggio, giungendo infine alla conclusione che l’uomo avesse un ruolo attivo nella morte della donna.
Secondo quanto dichiarato inizialmente da Daniec, la relazione con Hanna era in crisi, motivo per cui si era allontanato dall’abitazione nei giorni precedenti il tragico ritrovamento. Tornato a casa, avrebbe trovato la moglie senza vita. Nonostante non fossero presenti segni evidenti di violenza sul corpo, i dubbi degli inquirenti sono stati alimentati da diverse incongruenze nella sua versione.
I rapporti tesi tra i coniugi erano noti anche ad amici e conoscenti, e nel corso delle indagini sono emersi elementi che hanno portato a sospettare un possibile soffocamento. Un’ipotesi, questa, confermata dalle successive analisi condotte dagli esperti.
La svolta decisiva è arrivata grazie a un’accurata ricostruzione temporale della sera della tragedia. Secondo il giudice per le indagini preliminari, l’omicidio sarebbe avvenuto in un lasso di tempo estremamente breve: appena 18 minuti. Questo intervallo, calcolato a partire dall’ingresso dell’uomo nell’appartamento e dalla successiva richiesta di aiuto, sarebbe stato sufficiente per compiere il soffocamento che ha causato la morte di Hanna.
“Il lasso temporale di 18 minuti di permanenza dell’indagato in casa è compatibile con la produzione del soffocamento della vittima da parte di quest’ultimo”, ha scritto il gip nel provvedimento che ha portato all’arresto.
La pista dell’omicidio è stata seguita con determinazione dagli investigatori, nonostante la mancanza di segni evidenti di violenza inizialmente rilevabili sul corpo della donna. Gli accertamenti medici e le prove raccolte, però, hanno delineato un quadro chiaro che ha permesso agli inquirenti di incriminare il marito.
Il sospetto che la chiamata ai soccorsi da parte di Daniec fosse in realtà un tentativo di depistaggio è emerso fin dalle prime fasi dell’inchiesta. L’uomo, che lavora come corriere, è stato rintracciato dai carabinieri all’alba di oggi, 13 dicembre, mentre si trovava nel furgone dove viveva dopo essere stato cacciato dalla casa della madre. La sua posizione era sotto osservazione da mesi, ma è stato necessario un lavoro certosino per raccogliere tutti gli elementi utili a richiedere la misura cautelare.
La morte di Hanna Herasimchyk è un dramma che ha scosso profondamente la comunità di Pozzuolo Martesana. L’ex ballerina, descritta come una donna forte ma segnata da una vita difficile, aveva vissuto negli ultimi tempi una situazione di conflitti coniugali che, secondo quanto emerso, si sarebbe trasformata in un’escalation fatale.
Gli amici e i vicini di casa ricordano Hanna come una persona cordiale e riservata. Alcuni di loro, intervistati, hanno dichiarato di non aver mai assistito a litigi particolarmente accesi tra i coniugi, sebbene fossero evidenti le difficoltà nella loro relazione.
L’arresto di Konrad Daniec segna un passo importante nella ricerca della verità, ma restano ancora molti dettagli da chiarire. Le autorità proseguiranno con ulteriori accertamenti per ricostruire nei minimi dettagli cosa sia accaduto nella notte tra l’11 e il 12 giugno, nella speranza di rendere giustizia alla memoria di Hanna.
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