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“Ha fatto il nome”: bulli di scuola picchiano una ragazza di 14 anni, le danneggiano un dente e aggrediscono anche la madre



Una ragazzina di 14 anni, residente a Noventa Padovana, è stata brutalmente aggredita e picchiata da alcune compagne di classe, richiedendo l’intervento medico in ospedale, dove le è stata diagnosticata una prognosi di 21 giorni. Questo increscioso episodio ha avuto luogo all’esterno della scuola e si è ulteriormente aggravato quando il gruppo di ragazze ha preso di mira anche la madre della vittima, che era andata a chiedere spiegazioni sul comportamento delle aggressori.



L’aggressione si è verificata nella mattinata di mercoledì 25 settembre, dopo un diverbio all’interno dell’istituto. Una volta terminata la lezione, le ragazze avrebbero accerchiato la quattordicenne, colpendola ripetutamente al volto con grande violenza, provocandole lesioni che hanno portato addirittura alla rottura di un dente e a ferite gravi sul labbro. Gli insegnanti sono intervenuti immediatamente, ma la ragazzina è stata costretta a recarsi in ospedale con il viso tumefatto. Qui ha raccontato l’accaduto alla madre, avvisata dalla figlia, che si è precipitata in pronto soccorso.

Secondo le ricostruzioni, la madre si è recata alla fermata del bus al termine delle lezioni per discutere con il gruppo di ragazze, cercando di chiarire la situazione. Tra la donna e i giovani è scoppiato un acceso diverbio, che, in breve tempo, si è trasformato in una violenta colluttazione. Secondo quanto riportato, la madre sarebbe stata colpita da un pugno, aggravando ulteriormente la situazione.

La signora ha quindi deciso di contattare le forze dell’ordine, avviando una denuncia formale, il che potrebbe portare a conseguenze legali per le ragazze coinvolte. Anche l’istituto scolastico ha preso provvedimenti, decidendo di sospendere dalle lezioni le autrici del pestaggio per due settimane. Tuttavia, anche la ragazzina aggredita dovrà assentarsi dalla scuola per sette giorni a causa delle sue ferite.

Sebbene sia ancora da chiarire la dinamica esatta dei fatti, sembra che l’intero rancore sia iniziato a causa di una sigaretta che la vittima stava fumando nel bagno della scuola. Scoperta da un operatore scolastico e, alla richiesta di spiegazioni sulla provenienza della sigaretta, avrebbe indicato una delle sue compagne, scatenando così la reazione violenta. Questo tragico episodio solleva interrogativi serissimi sulla violenza giovanile e l’importanza di interventi tempestivi e di supporto per i giovani coinvolti in situazioni di questo tipo.



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