Le ricerche di Gino Panaiia, il 25enne scomparso da Zibido San Giacomo (Milano) la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, si sono concluse in modo tragico. Il suo corpo è stato trovato ieri pomeriggio nel Naviglio Pavese da un passante, che ha subito avvisato le autorità.
Secondo i primi accertamenti, sul corpo di Gino non ci sarebbero segni evidenti di violenza. Sarà comunque effettuata un’autopsia per verificare la presenza di traumi interni o lesioni. Questo aiuterà a capire se il giovane sia caduto in acqua mentre era vivo, se sia stata una fatalità dovuta all’ubriachezza, o se si tratti di un omicidio. Le indagini informeranno anche sulla scoperta di 20 chili di eroina trovati in un borsone Louis Vuitton dal polizia nella zona di Cascina Casiglio, nota per lo spaccio, dove sono stati trovati anche alcuni oggetti di Gino e dove il suo telefono ha dato l’ultimo segnale alle 2.22.
I carabinieri devono anche stabilire da quanto tempo il corpo fosse in acqua, se è stato portato lì di recente oppure se fosse già lì dalle prime ore del 1 novembre. L’area del ritrovamento, a Casarile, coincide con il luogo della scomparsa e con la corrente del fiume, situata solo quattro chilometri più a nord.
“Ci sono ancora molte domande”, dice il fratello Nicolò a Fanpage.it. “O è stato buttato in acqua, o è stato caricato su un furgone e lasciato dove è stato trovato. Vorrei capire come è arrivato lì il corpo di mio fratello. L’ultima cosa che mi ha detto è che un giorno avrebbe voluto avere una vita come la mia, con un lavoro, una famiglia e una casa. Era una persona fantastica, non meritava questo. A breve avrò un figlio e lo chiamerò Gino.”
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