Genitori portano figlio piccolo al concerto di Vasco: “Trascurato con tablet e cuffie insonorizzanti”. La polemica



Alice Rotelli, medico seguita da oltre 11.500 follower, critica duramente i genitori che portano i figli piccoli ai concerti, sollevando un acceso dibattito sui social.



Diventare genitori non è obbligatorio. Non ve lo ordina il medico.” Con queste parole provocatorie, Alice Rotelli ha dato il via a un post su Twitter (ora noto come X) che ha fatto rapidamente il giro del web, raccogliendo più di 345.000 visualizzazioni. Rotelli, che di professione fa il medico, ha espresso un’opinione negativa riguardo a una coppia che ha portato il proprio bambino a un concerto di Vasco Rossi, lasciandolo a terra con un tablet, un ciuccio e delle cuffie insonorizzanti.

Un appello alla responsabilità

Nel suo post, Rotelli ha scritto: “Se decidete di mettere al mondo un figlio, dovete assumervi tutte le responsabilità del caso. I bambini non sono un capriccio. Non sono dei bambolotti né tantomeno dei Tamagotchi.” Ha poi continuato criticando i genitori che portano bambini di pochi mesi ai concerti, definendo questo comportamento puro egoismo. “Non si porta un figlio di pochi mesi a un concerto, abbandonandolo ai vostri piedi con un tablet in mano e le cuffie insonorizzanti alle orecchie. Questa è la cosa più lontana dall’essere bravi genitori.”

La polemica e le reazioni su Twitter

Le parole di Rotelli hanno suscitato una vasta gamma di reazioni tra gli utenti di Twitter. Alcuni hanno concordato con lei, sottolineando l’importanza di portare i bambini ai concerti solo quando sono più grandi e possono apprezzare l’esperienza. “Esatto, lo si porta quando è più grande, per vedere le band che piacciono a lui!”, ha commentato un papà, accompagnando il messaggio con una foto insieme al figlio.

Altri, invece, hanno difeso la scelta dei genitori criticati. “Perché non si può portare un bambino a un concerto? Se fosse vietato non sarebbe possibile farlo accedere. Il bambino ha le cuffie ed è in sicurezza. È seduto a terra? Anche al parco si siede a terra, ha il tablet? Per una volta non succede nulla. State sereni,” ha replicato un utente.

Un dibattito acceso

Il post di Rotelli ha raccolto oltre 3.500 “mi piace” e ha scatenato un dibattito acceso. Alcuni commenti hanno espresso preoccupazione per il continuo giudizio su cosa significhi essere “bravi genitori.” Un utente ha scritto: “Penso sinceramente che questa foto forse disturba anche me, ma ciò che mi disturba altrettanto è il continuo sentenziare su cosa sia essere ‘bravi genitori’.”

Altri hanno preso posizioni più nette, come chi ha commentato: “Da genitore sono pienamente d’accordo” o “Non conosci la situazione e non sei una pedagogista, stai nel tuo.”

Un tema sempre attuale

La questione sollevata da Alice Rotelli non è nuova, ma continua a essere rilevante. L’uso dei social media per esprimere opinioni forti e provocatorie su temi di genitorialità e cura dei bambini è destinato a generare discussioni accese. L’intervento della dottoressa Rotelli mette in luce l’importanza di riflettere profondamente sulle scelte genitoriali e le loro implicazioni.

In conclusione, il post di Alice Rotelli rappresenta un esempio di come i social media possano amplificare le opinioni e creare dibattiti intensi su temi sensibili, invitando a una maggiore consapevolezza e responsabilità nel ruolo di genitori.



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