Controcopertina

Filippo Macchi dopo l’ingiustizia subita afferma di essere un ragazzo fortunato. Questa rappresenta una lezione di sport di grande valore



Filippo Macchi ha impartito una lezione di cultura sportiva durante le Olimpiadi 2024 di Parigi, a seguito delle polemiche relative agli arbitri e delle numerose dichiarazioni espresse nelle ore immediatamente successive alla finale, in cui ha perso la medaglia d’oro a causa di decisioni controverse da parte dell’arbitro. Ha dimostrato di essere un esempio sia in competizione che fuori.



Filippo Macchi ha conquistato la medaglia d’argento nel fioretto maschile, perdendo per un punto contro Cheung Ka Long. Tuttavia, la finale ha sollevato molte controversie riguardo all’arbitraggio, sia durante che dopo la competizione. L’atleta azzurro e il commissario tecnico Stefano Cerioni hanno sollevato grandi proteste, che sono state amplificate dalle dichiarazioni del presidente della Federscherma e del presidente del CONI.

Nelle ultime ore, la Federscherma italiana ha ufficialmente presentato un reclamo al CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Il presidente Paolo Azzi ha dichiarato: “Ci stiamo muovendo in accordo con il Presidente del CONI, Giovanni Malagò. Fortunatamente, il Presidente Thomas Bach, che è stato campione olimpico di fioretto, ha assistito a tutta la situazione”.

Dopo le numerose polemiche e le interviste immediatamente seguenti alla finale, sono arrivate le riflessioni pacate sui social della medaglia d’argento nel fioretto: “Ho sentito di tutto, da ‘ti hanno derubato’ a ‘arbitraggio scandaloso’, eppure voglio sottolineare che mi considero un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia splendida, amici straordinari e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo nella competizione più importante per ogni atleta e, proprio per praticare questo sport, ho imparato a rispettare sempre le decisioni arbitrali. Conosco entrambi gli arbitri e non intendo puntare il dito contro di loro, né attribuire a loro la responsabilità del mio risultato, poiché ciò non porterebbe a nulla oltre a creare un alibi”.

Macchi ha continuato: “Tempo fa, una delle persone a me più care, una straordinaria campionessa, mi disse: ‘Una medaglia si festeggia sempre!’. E in effetti, questa medaglia merita di essere celebrata con gioia e felicità. Pertanto, lasciamo da parte la delusione, che è grande, e godiamoci questo momento”.

Infine, il fiorettista toscano ha sottolineato: “La vita è composta da ostacoli; a volte li superiamo, altre volte inciampiamo e cadiamo. Tuttavia, ciò che conta è chi ha la forza di rialzarsi. Ora ci attende un’importante gara a squadre e io, insieme ai miei compagni e amici, siamo determinati a dare il massimo e a superarci. Abbiamo bisogno del vostro sostegno”.



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