Il Gran Premio del Messico ha visto il pilota monegasco Charles Leclerc rischiare di attirare l’attenzione della FIA a causa di un’imprecazione poco felice durante le interviste post-gara. Mentre cercava di spiegare una manovra rischiosa, il giovane campione ha fatto riferimento in modo umoristico a un episodio di Max Verstappen, ma il suo commento potrebbe ora costargli una sanzione.
Le parole di Leclerc e il rischio di una sanzione
Durante le interviste dopo la gara, Leclerc ha detto: “Oh no… non voglio unirmi a Max!”, alludendo a Verstappen, sanzionato recentemente per aver usato un linguaggio scortese. La sua battuta si inserisce in un contesto delicato, considerando che la FIA è rigorosa nel mantenere un linguaggio appropriato tra i piloti. L’incidente è avvenuto mentre Leclerc stava narrando un momento critico della sua corsa, quando ha evitato un’imminente collisione nella curva Peraltada.
“Ho avuto un sovrasterzo prima da un lato e poi dall’altro e, quando ho ripreso il controllo, ho pensato: cazzo!” ha dichiarato Leclerc, rivelando l’intensità della situazione. La leggerezza della battuta, però, non gioca a suo favore. Infatti, dopo la conferenza stampa, ha discussi con un rappresentante della FIA, scusandosi per la sua espressione infelice, ma ha sottolineato di non essere certo delle conseguenze che potrebbero derivare dalla sua dichiarazione.
Rischio di indagine e sanzioni per le parole non appropriate
Leclerc è potenzialmente in violazione dell’articolo 12.2.1k del Codice Sportivo Internazionale, il quale sanziona “qualsiasi parola, azione o scritto che possa avere causato danni morali alla FIA o ai suoi membri”. Anche se non è confermato se verrà aperta un’indagine per il suo commento, la FIA ha precedent, come quello che ha coinvolto Toto Wolff e Fred Vasseur, entrambi indagati lo scorso anno per affermazioni fatte in conferenza stampa.
Leclerc ha concluso la gara con un discreto terzo posto, che potrebbe allentare una parte della tensione. Tuttavia, nonostante il podio, il pilota della Ferrari ha espresso la sua frustrazione per non aver capitalizzato meglio le occasioni recenti. “Stiamo lavorando molto bene ultimamente – ha affermato – ma un pensierino al titolo piloti lo avevo fatto”.
In un clima competitivo come quello della Formula 1, un errore di linguaggio può sembrare banale, ma può avere ripercussioni significative. I piloti sono sempre sotto osservazione, e qualsiasi affermazione rilasciata in pubblico può innescare una reazione da parte dei regolatori. Questo mette in evidenza la necessità per i piloti di mantenere un comportamento impeccabile anche nei momenti di alta pressione.
La questione si fa più complessa quando si considera il campionato in corso. La Ferrari, affrontando un gap rispetto alla McLaren, deve trovare un equilibrio tra performance e gestione dell’immagine, evitando distrazioni indesiderate. Con le ultime prestazioni di Leclerc, c’era la speranza di recuperare terreno, ma una controversia di questo genere rischia di compromettere ulteriormente la stagione.
Le reazioni al gesto di Leclerc possono variare: mentre alcuni fan potrebbero percepirlo come una reazione autentica alle pressioni della competizione, gli esperti di sport motoristici potrebbero giudicarlo un errore di comunicazione strategica. Indipendentemente dal risultato delle indagini, quel “cazzo” potrebbe ritornare a perseguitarlo.
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