Ai funerali del compagno Luca Giurato, scomparso all’età di 84 anni, Daniela Vergara ha rivelato quanto il suo amore l’abbia trasformata e insegnato a vivere con maggiore consapevolezza. Durante la cerimonia religiosa, ha recitato la toccante poesia “Ho sceso, dandoti il braccio” del poeta Eugenio Montale, un tributo che ha reso omaggio alla loro storia d’amore.
Con una voce colma di emozione, Daniela ha dato il suo ultimo saluto a Luca Giurato, allestito nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma. L’illustre conduttore, scomparso l’11 settembre, ha condiviso con la giornalista una storia d’amore che dura da oltre vent’anni, iniziata all’interno del Palazzo di Montecitorio. Amore a prima vista che ha segnato le loro vite.
Nel momento del ricordo, Daniela ha esternato i valori di semplicità, bontà e generosità che hanno caratterizzato il marito. “L’affetto che proviamo per lui rispecchia quello che lui stesso ci ha sempre dato”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un approccio positivo alla vita. “Se tutti noi seguissero la sua filosofia, ci sarebbero sicuramente meno conflitti tra le persone,” ha continuato, esprimendo quanto l’insegnamento di Luca l’abbia profondamente cambiata.
Con voce rotta dal dolore, ha sottolineato che, senza volerlo, Luca l’ha plasmata, rendendola una persona migliore. “Mi ha cambiata notevolmente. Sento di essere più consapevole di prima, grazie a lui. Era una persona meravigliosa, generosa, autentica e inclusiva, senza mai fare distinzioni tra gli altri,” ha concluso, riflettendo sul suo modo di vivere sempre alla pari con chiunque.
Durante il rito funebre, Daniela Vergara ha recitato con la voce tremante la poesia “Ho sceso, dandoti il braccio”, partorita dalla penna di Eugenio Montale in un momento di profondo dolore per la perdita della moglie. Nei versi, il poeta narra la bellezza di un amore condiviso e il vuoto incolmabile lasciato dalla persona amata. Di seguito, il testo integrale della poesia:
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.”
Questo tributo, carico di emozione e ricordi, sarà sempre una testimonianza del legame tra Daniela e Luca, un amore che trascende il tempo e lo spazio.
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