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Condannata a 16 anni di reclusione l’ex compagna Isabella Internò per l’omicidio di Denis Bergamini



Isabella Internò è stata condannata a 16 anni di galera. Oggi, martedì 1 ottobre, è arrivata la sentenza per questa donna accusata di omicidio volontario insieme a persone sconosciute per la morte del suo ex, Donato Denis Bergamini, che giocava nel Cosenza. Questo è successo il 18 novembre ’89, quindi 35 anni fa.



Dopo che hanno trovato il corpo del calciatore sulla statale 106 vicino al Castello di Roseto Capo Spulico, all’inizio sembrava un suicidio. Dicevano che il ragazzo di 27 anni si sarebbe buttato sotto un camion. Poi il caso è stato riaperto e gli investigatori hanno cominciato a pensare che si trattasse di omicidio.

È stata fatta giustizia, ha detto l’avvocato Fabio Anselmo, che rappresenta la famiglia Bergamini, dopo che la corte ha deciso. Ha anche fatto sapere che adesso bisognerà processare il cugino di Isabella e che hanno già mandato gli atti in Procura per altri testimoni accusati di falsa testimonianza.

La settimana scorsa l’accusa aveva chiesto una condanna di 23 anni per Isabella, ma i giudici le hanno dato una pena minore. In aula oggi c’erano l’imputata con i suoi avvocati, Rossana Cribari e Angelo Pugliese, e anche Donata Bergamini, la sorella di Denis, con i suoi figli Denis, Andrea e Alice.

L’udienza è cominciata con le repliche dell’accusa e della difesa e il primo a parlare è stato il procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio. “Bisogna parlare dei fatti e non delle chiacchiere – ha detto – e non c’è stata nessuna pressione. Respinti tutti i sospetti su comportamenti poco corretti. La Procura si è basata su fatti, prove e conclusioni.”

Durante il suo intervento, il procuratore ha detto che Denis era stato soffocato e ucciso. Stamattina, però, prima che la Corte d’Assise andasse in camera di consiglio, Isabella ha voluto dire qualcosa, ribadendo chiaramente la sua innocenza.

Oggi davanti al Tribunale c’erano anche i tifosi del Cosenza che hanno voluto mostrare il loro supporto alla famiglia di Donato Denis Bergamini con striscioni rossoblu, un grande numero 8 – il suo numero di maglia – e cori a suo favore. I tifosi e la famiglia del calciatore non hanno mai creduto alla versione del suicidio.



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