Controcopertina

Com’era il rapporto di Alda Merini con le figlie Emanuela, Flavia, Barbara e Simona?



La storia di Alda Merini, rinomata poetessa italiana del Novecento, si intreccia indissolubilmente con le vicissitudini personali e familiari che hanno segnato profondamente la sua esistenza e quella delle sue quattro figlie, Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, avute dal matrimonio con Ettore Carniti, operaio e sindacalista scomparso nel 1983. La diagnosi di disturbo bipolare di Merini ha inevitabilmente influenzato il percorso di vita delle sue figlie, separate dalla sua custodia e affidate ad altre famiglie. Nonostante il suo immenso talento e la sua sensibilità, la poetessa fu sovente ridotta al ruolo di “pazza” dall’opinione pubblica, un’etichetta riduttiva che ha oscurato la complessità della sua figura e della sua condizione, in un’epoca in cui la comprensione delle patologie psichiatriche era ancora molto limitata.Com’era il rapporto tra le figlie Emanuela, Flavia, Barbara e Simona e Alda Merini?



Alda Merini e il rapporto con le figlie

Le figlie di Alda Merini, pur vivendo lontano dai riflettori, hanno condiviso in occasioni diverse il loro rapporto con la madre, attraverso interviste e testimonianze che gettano luce su una relazione complessa e stratificata.

Emanuela Carniti

Emanuela Carniti, dedicando un libro alla madre intitolato “Alda Merini, mia madre”, ha descritto in un’intervista a donneinsalute.it un rapporto complicato e conflittuale, tipico di quello tra madre e figlia, ma reso ancora più intenso dalla personalità dominante e allo stesso tempo vulnerabile di Merini. La Carniti ricorda le visite al manicomio Paolo Pini per vedere la madre e i momenti di profonda disperazione alternati a quelli di leggerezza. Diventata madre, Emanuela ha trovato una forma di riconciliazione, comprendendo che Alda non avrebbe potuto essere la madre che avrebbe desiderato, una realizzazione che l’ha portata a una pace interiore.

Flavia Carniti

Flavia Carniti ha espresso sentimenti simili in un’intervista a Radio Capital, evidenziando le difficoltà vissute a causa dell’allontanamento dalla madre e di una vita familiare frammentata e complessa. L’infanzia e la giovinezza delle sorelle Carniti sono state segnate dall’assenza di una figura materna tradizionale, situazione che ha lasciato un senso di vuoto e rabbia. Tuttavia, con il passare del tempo, Flavia ha iniziato a comprendere e apprezzare il genio poetico della madre, riconoscendo il suo indiscusso talento e la profondità delle sue opere, pur continuando a confrontarsi con il dolore per la mancanza di un rapporto familiare convenzionale.

La storia di Alda Merini e delle sue figlie offre una prospettiva unica sulle sfide affrontate dalle famiglie toccate dalla malattia mentale, soprattutto in un contesto storico e sociale meno incline alla comprensione e all’accettazione. La poetessa, con la sua vita e la sua opera, rimane un simbolo di lotta, determinazione e genio creativo, la cui eredità continua a influenzare non solo il mondo letterario ma anche le discussioni più ampie sul ruolo delle donne nella società, sulla maternità e sulla salute mentale.



Add comment